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“Il nostro contributo alla sicurezza”
Immagine Ticinonews
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Redazione
3 anni fa
Tutti gli aggiornamenti sull’evento internazionale che porta a Lugano personalità di spicco della diplomazia mondiale

Dopo tanto parlare, il giorno atteso è arrivato. In una Lugano blindatissima, da oggi a domani si svolgerà la Ukraine Recovery Conference (URC 2022), che porterà sulle rive del Ceresio oltre mille partecipanti e 52 delegazioni, tra Stati e organizzazioni internazionali. Nel nostro live-ticker vi teniamo aggiornati su quello che succede attorno e durante questo evento particolare. Tutti i momenti salienti dell’evento anche in diretta su Teleticino e Radio 3i, dalle 08.00 alle 19.00.

In breve i punti principali
- Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha accolto le delegazioni internazionali questa mattina a partire dalle 11.00. Nel primo pomeriggio, ha ufficialmente aperto la conferenza.
- Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky si è collegato via video da Kiev dopo il discorso di Cassis: “Il nostro obiettivo è far diventare l’Ucraina un paese più forte”, ha dichiarato durante il suo discorso
- Alle 17.30 è iniziato il presidio di protesta dell’MPS in Piazza Dante. Presidio che è stato autorizzato dalle autorità comunali. Il sindaco Michele Foletti ha promesso zero tolleranza per quelle manifestazioni non autorizzate.
- Le autorità cantonali hanno attivato una helpline telefonica per la popolazione (+41 (0) 848 14 95 95) per fornire tutte le informazioni necessarie. Disponibile anche un sito web (www.ti.ch/urc2022lugano) dove reperire informazioni.

La diretta

22.00 - La prima giornata della Urc2022 si chiude qui. L’appuntamento è per domani mattina.

21.30 - Concerti in Piazza Manzoni
Nonostante i rovesci che nel pomeriggio si sono abbattuti sul Luganese, alle 21 in Piazza Manzoni a Lugano è iniziato come da programma il concerto della band ucraina DakhaBrakha, proveniente da Kiev, che propone world music. L’evento ha riunito in piazza una folla numerosa: tanta gente e tante le bandiere gialloblù. Il discorso d’apertura è stato pronunciato dall’ambasciatore svizzero a Kiev Claude Wild. Dalle 23 si esibirà invece Rustam, dj ucraino appartenente alla old-school.

19.45 - Della Vedova: “È importante muoversi subito”
Il Sottosegretario agli Affari esteri dell’Italia, Benedetto Della Vedova, ha sottolineato ai microfoni di Ticinonews l’importanza di un evento come quello di Lugano, sia sul piano della ricostruzione futura dell’Ucraina, sia come segnale da inviare a Mosca in questi giorni di guerra. “Noi discutiamo oggi per domani” - precisa Della Vedova - sappiamo che la guerra è ancora in corso, ma per ricostruire l’Ucraina è importante muoversi subito perché bisogna trovare i fondi, i progetti, darsi degli obiettivi e conoscersi fra comunità internazionale e autorità ucraine. C’è molta determinazione a lavorare a fianco del Paese aggredito”.

19.25 - Il discorso di Gobbi
Il consigliere di Stato Norman Gobbi, in qualità di rappresentante del Governo ticinese nell’ambito della Urc 2022, ha portato il saluto all’inizio della cena ufficiale di questa sera alle 19 a nome del Canton Ticino e della Città di Lugano. “È un grande piacere e un onore rivolgervi oggi il saluto del Governo del Cantone e Repubblica Ticino e della Città di Lugano nell’ambito di questa conferenza dedicata alla ricostruzione dell’Ucraina, paese amico che sta vivendo una terribile ed ingiustificata aggressione militare”, ha detto Gobbi. “Desidero inoltre trasmettere alle Autorità e al popolo dell’Ucraina la solidarietà di tutto il Cantone e quella della Città, che in questi terribili mesi di guerra si sono prodigati per accogliere al meglio e assistere le popolazioni che fuggono dal conflitto”. Lo sforzo di garantire sicurezza e accoglienza agli ospiti della Urc 2022 “rappresenta un nostro piccolo contributo alla stabilizzazione e alla sicurezza del nostro Continente”. Il Ticino “è storicamente una terra di transito situata ai piedi del Gottardo, unico Cantone interamente di lingua italiana, e per sua vocazione ponte culturale e economico tra il Nord e il Sud dell’Europa. Questa sua collocazione ne ha fatto una terra di accoglienza sensibile e attenta alla coesistenza pacifica tra i popoli e ai diritti delle minoranze”. “Desidero inoltre ricordare i forti legami storici e culturali che uniscono il Ticino e l’Ucraina. Mi riferisco in particolare a quegli artigiani e architetti illustri che hanno offerto le proprie competenze al servizio dell’Ucraina nei secoli passati, ed in particolare alla bellissima città di Odessa, tramite la realizzazione di importanti edifici storici”. In conclusione, Gobbi ha formulato a tutte a tutte le delegazioni presenti, “i migliori auguri per una fruttuosa conferenza coronata dal successo, auspicando che questo evento possa contribuire in modo decisivo a definire un progetto, all’insegna della pace durature, di ricostruzione e di sviluppo per l’Ucraina e il suo popolo”.

18.30 - Gobbi: “L’evento è stato reso possibile anche dalla partecipazione e dal sostegno della popolazione”
“Uno degli obiettivi era dimostrare che anche Lugano è in grado di organizzare un evento di questa portata”, ha detto ai microfoni di Ticinonews il direttore del Dipartimento delle istituzioni Norman Gobbi. “Ed è stato possibile grazie anche alla partecipazione e al sostegno della popolazione che, lo abbiamo percepito, oggi è rimasta in buona parte a casa in telelavoro, uno strumento che negli ultimi due anni ci siamo abituati ad utilizzare”. Anche il periodo estivo ha aiutato, dato che “ molti sono già partiti in direzione della montagna, del mare o dei nostri laghi e sicuramente questo ha contribuito, come abbiamo visto anche dal punto di vista della mobilità all’interno della città”. Il lavoro di Gobbi proseguirà adesso monitorando la situazione, per assicurarsi che tutto prosegua al meglio. “Il dispositivo messo in piedi serve a garantire la sicurezza e il buon funzionamento dell’evento sia durante sia attorno alla conferenza. Questo è l’aspetto centrale ed è ciò che vogliamo”.

18.00 - Anche gli autogestiti in piazza
Dopo il campeggio di protesta contro la URC 2022 installato negli scorsi giorni a Massagno, alcuni autogestiti hanno raggiunto oggi piazza Dante reggendo uno striscione con la scritta “Svizzera, quale neutralità? Materie prime, banche armi. I vostri affari sono complicità”. Mentre gli autogestiti facevano alcune dichiarazioni al megafono, i giornalisti di Ticinonews non si sono potuti avvicinare perché i molinari hanno subito cercato di oscurare la telecamera.

17.30 - Iniziato il presidio dell’MPS
Alle 17.30 in punto è iniziato il presidio di protesta dell’MPS in Piazza Dante. Presidio che è stato autorizzato dalle autorità comunali. I partecipanti hanno esposto striscioni contro la guerra. Per la ricostruzione di un’Ucraina “democratica, indipendente, pluralista e sociale” è lo slogan scelto dal Movimento per il socialismo per questa azione. L’Mps aveva detto di sostenere il popolo ucraino nel decidere il suo futuro mettendo in primo piano i propri bisogni economici, sociali e culturali. Presente anche Boas Erez, già rettore dell’Università della Svizzera italiana (Usi). “Alcuni sviluppi recenti possono far pensare vi sia un’appropriazione da parte di potenti esteri sui beni ucraini”, ha detto Erez ai colleghi di Ticinonews. “Penso quindi che un appello alla vigilanza sia giustificato, anche se questo non significa che molti partecipanti alla conferenza non siano a conoscenza di questo genere di problemi”

16.20 - Cassis e Sommaruga fanno il punto di fronte alla stampa elvetica
In una conferenza stampa a margine dell’evento, tenutasi un paio d’ore dopo l’apertura, Ignazio Cassis e Simonetta Sommaruga hanno fatto il punto della situazione con la stampa nazionale. “Quello di Lugano vuole essere un inizio, un momento dove scrivere i principi della ricostruzione che saranno i “principi di Lugano”. Un modo per mettere le basi e dare speranza alla popolazione Ucraina. Mi rallegro dell’annuncio della Gran Bretagna di voler fare la prossima URC dopo Lugano, è il segnale che stiamo facendo qualcosa di importante”, ha dichiarato Cassis al termine della conferenza stampa a Ticinonews. Cassis ha anche affermato che si recherà a Kiev quando sarà necessario. “Non voglio andarci per farmi vedere, non è il mio stile di fare politica”, ha tenuto a precisare il presidente della Confederazione durante l’incontro.

“Non è facile parlare di rinascita quando le bombe uccidono ancora in Ucraina”, ha dal canto suo sottolineato la consigliera federale Simonetta Sommaruga a Ticinonews. “Pianificando la ricostruzione però diamo prospettive a chi è scappato e a chi è rimasto. Programmiamo il futuro del loro paese e lo dobbiamo fare in un’ottica di sostenibilità. In questo senso oggi ho firmato un’intesa che attua l’accordo di Parigi sul clima con il ministro ucraino per l’ecologia e le risorse naturali, Ruslan Strilets”.

16.02 - Discussioni in piccoli gruppi nel pomeriggio
Dopo i grandi discorsi di apertura, dalle 16.00 sono iniziate le cosiddette “break-out session”, riunioni di discussione sui temi principali della conferenza: economia, società, digitalizzazione, ambiente e infrastrutture. La moglie del presidente ucraino Olena Zelenska partecipa per esempio in videoconferenza al dibattitto sulla ricostruzione sociale del paese. La consigliera federale Simonetta Sommaruga partecipa invece ai colloqui sul tema delle infrastrutture dalle ore 17.30. Presente anche il sindaco di Mariupol Vadym Boychenko.

15.50 - La Gran Bretagna rilancia il piano Marshall
“Ci deve essere un nuovo piano Marshall per l’Ucraina e deve essere guidato” da Kiev. Lo ha detto la ministra degli Esteri britannica, Liz Truss, nel corso della Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina a Lugano. Rilancia così l’ipotesi già evocata da più parti di un intervento che ricordi quello promosso dagli Stati Uniti in Europa dopo la Seconda guerra mondiale. Londra si è espressa in favore di “investimenti immediati” per l’economia ucraina ribadendo la necessità di aprire i porti in modo che la nazione colpita dal conflitto possa esportare i suoi prodotti agricoli. “Dobbiamo dare alle persone speranza per il futuro e dobbiamo fornire i mezzi per potersi sostenere”, ha affermato ancora la responsabile del Foreign Office. Il Regno Unito, infine, è “risoluto” nel suo sostegno all’integrità territoriale dell’Ucraina.

15.00 - Svizzera a Ucraina lavorano insieme per la protezione del clima
La consigliera federale Simonetta Sommaruga e il ministro ucraino per l’ecologia e le risorse naturali, Ruslan Strilets, hanno firmato stamattina, a margine della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina, un’intesa che attua l’accordo di Parigi sul clima. Stando a un tweet del Dipartimento federale dell’ambiente, dell’energia e delle comunicazioni (DATEC), la convenzione “permette di mobilitare fondi in aggiunta alla cooperazione internazionale e consente una protezione del clima che va oltre i programmi esistenti”.

14.35 - Prende la parola il primo ministro ucraino Denys Shmyhal
Il primo ministro dell’Ucraina Denys Shmyhal ha presentato la bozza del piano per la ripresa e lo sviluppo dell’Ucraina “United24”. Per la ricostruzione dell’Ucraina “servono al momento 750 miliardi di dollari, la maggior parte di questi fondi vengano dagli asset russi congelati”, ha detto Shmyhal. “Abbiamo creato una mappa digitale, aggiornata in tempo reale, sulla distruzione causata dall’invasione russa: i partner avranno accesso e servirà per la ricostruzione del Paese”, ha aggiunto.

14.15 - Prende la parola von der Leyen
“Siamo venuti a Lugano per ricostruire l’Ucraina, non com’era prima ma come Paese ancora più moderno”, ha dichiarato la presidente della Commissione europea durante il suo discorso. “L’Europa ha una responsabilità speciale e un interesse strategico nell’accompagnare l’Ucraina nella sua ricostruzione. L’Ucraina vuole far parte dell’Unione Europea e noi faremo di tutto per sostenre i suoi sforzi”. “L’obiettivo del Cremlino è minare l’esistenza stessa dell’Ucraina. Noi non possiamo e non glielo lasceremo mai fare. Continueremo a finanziare l’Ucraina. I principi di Lugano sono il primo passo importante. Noi partiremo da qui per ricostruire l’Ucraina”.

13.54 - L’intervento di Zelensky
L’intervento del presidente Zelensky si è aperto con i ringraziamenti di rito, per poi proseguire sull’importanza della conferenza di Lugano: “Qui vengono mossi i primi passi per la vittoria storica della democrazia”. Infatti, prosegue il Presidente, “la Russia non solo vuole distruggere la nostra indipendenza, ma provocare uno scontro ben più ampio, contro l’Europa e il mondo democratico. Questo scontro mira a provare la debolezza dell’Europa”.

Il discorso di Zelesnky ha poi denunciato le distruzioni di scuole e ospedali perpetrate dall’esercito russo: “In 4 mesi di invasione su larga scala 3202 edifici legati all’educazione sono stati distrutti”. Secondo lo stesso, la distruzione dei “luoghi di socializzazione dei bambini” sono da interpretare come la volontà della Russia di dimostrare “di aver la possibilità di distruggere le occasioni di umanità”. Tutto ciò servirebbe a provare l’incapacità dei regimi democratici di garantire una vita normale alle persone.

Si è in seguito passati a parlare dei danni che sono stati inflitti agli edifici residenziali. Secondo Zelensky, questi non sono obiettivi puramente militari. Nel colpire le abitazioni, l’intenzione di Mosca sarebbe quella di “uccidere la sensazione di trovarsi a casa”. In questo senso, il presidente ucraino ha inoltre voluto portare l’attenzione all’aspetto umano del conflitto: “quanti, dei milioni che hanno dovuto lasciare casa, potranno ritornare? Nel corso dell’aggressione, che infuria tutt’ora, più di 80’000 obiettivi sono stati colpiti. Quando vediamo queste distruzioni vediamo rovine, mattoni. Ma dovremmo vedere i sogni, le risate che sono resi impossibili. Dovremmo vedere i bambini, la cui vita è stata compromessa”.

Per i motivi sopracitati, la ricostruzione dell’Ucraina “non è un progetto locale”. Questa sarebbe “una missione di tutte le democrazie”. E la ricostruzione dell’Ucraina dovrà ruotare intorno a diversi principi chiave: “un massimo livello di sicurezza, progresso tecnologico, utilizzo di tecnologia rinnovabile, trasparenza e radicamento nella vita economica ucraina”. Per questo motivo, lo sguardo - continua il presidente - dev’essere anche a lungo termine, per lo sviluppo di nuove imprese, nuovi posti di lavoro, ma anche delle istituzioni”. Il processo sarebbe inoltre un’occasione per i paesi e le compagnie stranieri che vi partecipano, “creando milioni di connessioni tra i paesi europei”. Inoltre, “ogni città ricostruita servirà da testimonianza storica dell’aiuto fornito dai paesi esteri”.

Nella parte conclusiva del suo discorso, Zelensky ha messo l’accento sull’importanza di agire velocemente, ora che “l’inverno si sta avvicinando”. Inoltre, ha affermato che “finché ci saranno rovine, finché l’aggressore può sperare di distruggere le basi della vita, il conflitto continuerà”. In questo senso, “la ricostruzione è un grande contributo alla pace, e una dimostrazione della maggior forza del mondo democratico”.

13.47 - Cassis inaugura ufficialmente la conferenza
“È un onore darvi il benvenuto a Lugano. Ringrazio Zelensky per il suo supporto nell’organizzare la conferenza. La strada per la pace è lunga ma non è mai troppo presto per prepararsi al momento in cui le armi taceranno”. Così il presidente della Confederazione ha aperto ufficialmente la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. Qui il suo discorso

13.40 - Ursula von der Leyen “conferenza cruciale per l’Ucraina”

13.35 - La protesta dei comunisti

13.30 - Posticipato l’inizio della conferenza perché non tutti gli ospiti sono rientrati in zona rossa

12.30 - Prezioso scambio tra Cassis e von der Leyen
Al termine della cerimonia di benvenuto, Cassis ha avuto occasione di scambiare qualche parola con la presidente della Commissione Ursula von der Leyen. “Prezioso scambio sulla situazione in Ucraina al Parco Ciani”, scrive Cassis su Twitter. “Ancora una volta Svizzera ed UE mostrano che fanno parte di una famiglia con gli stessi valori”.

12.00 - La gestione della sicurezza
Secondo il comandante della Polizia cantonale Matteo Cocchi tutto sta avvenenendo secondo i piani prestabiliti e non si registrano particolare disagi. Qui l’intervista. Due cecchini sono appostati sul tetto di Palazzo dei Congressi.

11.30 - Inizia la cerimonia di benvenuto alle delegazioni

11.15 - Il sindaco di Lugano Michele Foletti
“Palazzo dei Congressi ha dimostrato di svolgere ancora il suo ruolo e spero che alla fine di questi due giorni Lugano e il Ticino dimostreranno di essere in grado di ospitare manifestazioni di questo livello. Chissà se Berna in futuro penseranno anche a noi per questi eventi”, ha dichiarato durante la diretta Speciale di Ticinonews.

11.00- Arrivano le prime delegazioni
Ignazio Cassis è arrivato a Villa Ciani, dove accoglierà i capi delle delegazioni. La cerimonia di benvenuto inizierà ufficialmente alle 11.30. Tra gli ospiti arrivati, c’è anche la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, che è stata accolta dal presidente della Confederazione. Dopo la pioggia, sta facendo capolino il sole: un’occasione che Cassis, von der Leyen e il primo ministro ucraino Shmyhal hanno colto per fare una passeggiata nel Parco Ciani.

10.50 - Parlamentari svizzeri incontrano una delegazione di Kiev
Una delegazione di membri del Parlamento svizzero si è incontrata stamane a Lugano con una quindicina di omologhi ucraini a margine della Conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina. La delegazione elvetica era guidata dalla presidente del Consiglio nazionale Irène Kälin (Verdi/AG), quella ucraina dal presidente del Parlamento Ruslan Stefanchuk, si legge in un tweet odierno. Al centro dell’incontro figurava il ruolo del Parlamento nella ricostruzione del Paese dell’Europa dell’Est.

10.05 - Al lavoro le scorte
Da tutta la Svizzera sono arrivati rinforzi per le scorte, agenti di sicurezza che accogliereanno le delegazioni per scortarle appunto a Lugano. La maggior parte delle persone accreditate atterrerà questa mattina all’aeroporto di Malpensa. L’arrivo delle delegazioni è previsto alle 11.00.

10.00 - Situazione viaria tranquilla, il temporale si abbatte su Lugano
Finora il traffico sembra relativamente tranquillo in città nonostante le misure di sicurezza. Nel frattempo il temporale si è abbattuto su Lugano. Meteo Svizzera ha diramato un’allerta di grado 3 per diversi distretti, tra cui il Luganese.

09.14 - I danni subiti da Kiev
La Kyiv School of Economics (Kse) ha stimato i danni arrecati finora a edifici e infrastrutture in quasi 104 miliardi di dollari. Si stima che almeno 45 milioni di metri quadrati di abitazioni, 256 imprese, 656 istituzioni mediche e 1177 istituzioni educative siano state danneggiate, distrutte o sequestrate, mentre l’economia ucraina aveva già subito perdite fino a 600 miliardi di dollari.

08.11 - Situazione tranquilla in stazione
Alla stazione di Lugano c’è un comitato di accoglienza per le persone accreditate all’evento, che verranno trasportate via shuttle bus in centro. Presente anche la polizia ferroviaria e cantonale. Per ora non si registrano particolari disagi per la popolazione locale che ha deciso di recarsi in treno al lavoro.

07.55 - I controlli dell’esercito
Le poche auto che possono entrare nella zona rossa vengono sottoposte a rigidi controlli di sicurezza da parte dell’esercito. È il caso dell’auto dei colleghi della RSI, che lavorano per la EBU, European Broadcasting Union, che si occupa della trasmissione delle immagini dell’evento. Installati anche transenne e teloni che impediscono di vedere cosa succede all’interno della zona rossa.

07.27 - Una turbina eolica come simbolo della ricostruzione “green”
Alcuni attivisti di Greenpeace questa mattina hanno installato una turbina eolica a Lugano, poco distante dalla sede dell’URC22, per simboleggiare i sistemi energetici sostenibili, lontani dal nucleare e dai combustibili fossili. Insieme a oltre 45 ONG ucraine, tra cui Ecoaction, Greenpeace chiede un piano di ricostruzione verde. “La Svizzera e tutti gli altri donatori devono sostenere in ogni occasione una ricostruzione ecologica, sostenibile e socialmente giusta dell’Ucraina. Questo inizia oggi a Lugano”, ha detto Iris Menn, direttrice esecutiva di Greenpeace Svizzera.

06.55 - L’URC 2023 sarà in Gran Bretagna
L’Ukraine Recovery Conference (URC) nel 2023 sarà ospitata dalla Gran Bretagna. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri inglese. Il Paese ha annunciato che sta lavorando con l’Ucraina e altre nazioni per ospitare la conferenza del prossimo anno e che siederà in un comitato di supervisione per aiutare il coordinamento tra l’Ucraina e i suoi alleati sulle misure di recupero. Inoltre, è stato detto, verrà istituto un ufficio a Londra.

06.00 - Gli obiettivi della conferenza
L’evento vuole tracciare le priorità, i principi e i metodi della ricostruzione dell’Ucraina. In particolare sono stati individuate cinque aree di intervento principali: società, economia, ambiente, infrastrutture e digitalizzazione. L’idea è di adottare al termine della conferenza una “Dichiarazione di Lugano”, in cui saranno racchiusi i principali risultati ottenuti.

Lunedì 4 luglio
È il giorno di apertura dell’URC 2022. Tutti i momenti salienti dell’evento saranno seguiti in diretta su Teleticino e Radio3i, dalle 08.00 alle 19.00.

Domenica 3 luglio
La delegazione Ucraina è atterrata all’aeroporto di Agno nel pomeriggio ed è stata accolta dal presidente della Confederazione Ignazio Cassis, dal sindaco di Lugano Michele Foletti e dal presidente del Consiglio di Stato Claudio Zali.

Sabato 2 luglio
Gli autogestiti hanno organizzato un campeggio antimilitarista di protesta contro l’URC2022 presso il parco Ippocastano di Massagno. L’intenzione è di rimanervi fino al 4 luglio per “riaffermare una presenza indomita e ostile nei confronti di chi istituisce zone rosse, naturalizzando la presenza militare nelle città”.

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