Ticino
“Un onore accogliervi a Lugano”
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Redazione
3 anni fa
Il presidente della Confederazione Ignazio Cassis ha ufficialmente aperto la conferenza per la ricostruzione dell’Ucraina: “Vogliamo creare i presupposti per il processo di ricostruzione sotto forma di un documento finale, la cosiddetta dichiarazione di Lugano”

“È un onore darvi il benvenuto a Lugano. Ringrazio Volodymyr Zelensky per il suo supporto nell’organizzare di questa conferenza”, ha esordito nel suo discorso il presidente della Confederazione Ignazio Cassis nell’aprire la conferenza.

Una guerra che ha cambiato il focus della comunità internazionale
“Quello che ci riunisce qui oggi è il desiderio, in questo momento di orrore, di dare alla popolazione ucraina la prospettiva di tornare a una vita di autodeterminazione e di pace. La strada per la pace è lunga ma non è mai troppo presto per prepararsi al momento in cui le armi taceranno”. “Fino a poco tempo fa”, ha proseguito il ministro ticinese, “le prospettive della guerra contro un paese sovrano sembravano quasi impossibili. La nostra attenzione era focalizzata su altre questioni urgenti per la comunità internazionale. L’invasione russa ci ha obbligato ad unirci per affrontare questa guerra con determinazione e a impegnarci a sostenere la popolazione ucraina così duramente provata in questa lunga strada per la ripresa sostenibile”.

Cosa si vuole ottenere con la conferenza
Il presidente della Confederazione ha poi spiegato quali sono in concreto i termini che si vogliono raggiungere in questa prima fase. “Vogliamo creare i presupposti per il processo di ricostruzione di lungo respiro sotto forma di un documento finale, la cosiddetta dichiarazione di Lugano”. Un documento finale che il ministro degli esteri ha definito “una prima pietra miliare”. “Oggi e domani vogliamo porre le basi per un processo efficace, trasparente e politico. Un processo che è inscindibile dalla vie delle riforme, che ha dei principi di governance ben regolamentati, con dei criteri definiti per gestire l’assistenza e suddividere i ruoli tra l’Ucraina, gli Stati e la comunità internazionale e altri partner della società civile”. “Naturalmente non possiamo rispondere alle domande in due giorni”, ha concluso Cassis. “Ma questi due giorni ci permetteranno di avere un quadro più chiaro e di creare un contesto per impegnarci per questo processo sulla base dei principi che vorremmo adottare domani nella dichiarazione di Lugano”.

Le tre R

Il presidente della Confederazione ha infine ricordato che, prima dell’invasione a opera dei russi, l’evento luganese avrebbe dovuto concentrarsi sulle riforme istituzionali. Il piano originale della conferenza e quello attuale devono formare un tutt’uno, ha evidenziato ancora Cassis, e rafforzarsi a vicenda, non entrare in concorrenza. Le discussioni a Lugano verteranno sulle tre R (riforma, resilienza e ripresa), ha riassunto il ministro degli esteri.

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