L'interpellanza
Arrocco Gobbi-Zali, "Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi?"
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Gianluca Padlina (Centro) interpella il governo all'intenzione annunciata da Norman Gobbi e Claudio Zali di scambiarsi i Dipartimenti.

Claudio Zali dal Dipartimento del territorio a quello delle Istituzioni e Norman Gobbi dalle Istituzioni al Territorio. L'arrocco anticipato domenica dal Mattino e confermato ieri dai due diretti interessati continua a far discutere e al momento, va precisato, resta un'intenzione perché il Consiglio di Stato deve ancora esprimersi, anche se "sembrerebbe esserci un consenso di maggioranza", come affermato ieri a Ticinonews da Daniele Piccaluga, coordinatore Lega dei Ticinesi. "Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi?", domanda il granconsigliere Gianluca Padlina (Centro), interpellando il governo ticinese sulla vicenda. Il riferimento, viene spiegato, è al fatto che "nonostante non risulti che il Consiglio di Stato si sia ancora, a tutt’oggi, determinato sulla questione, in maniera istituzionalmente sorprendente, il Direttore del Dipartimento del territorio ha preso parte alla cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario, prendendo la parola e presentando il cambio alla conduzione dei due Dipartimenti come cosa sostanzialmente fatta. Se ciò non bastasse, Zali ha pure anticipato la prossima presentazione di un messaggio relativo ad un tema di competenza del Dipartimento delle istituzioni".

"Occorrono almeno 4 voti favorevoli"

Spiegando la situazione e citando diversi articoli di legge, Padlina scrive che "dopo le elezioni cantonali del 5 aprile 2023, sul Foglio ufficiale del 7 aprile 2023 il Consiglio di Stato ha pubblicato la risoluzione governativa del 6 aprile 2024 relativa alla suddivisione dei Dipartimenti, adottata dopo la cerimonia di insediamento per la legislatura 2023-2027". E qui, citando la Costituzione cantonale, spiega che "per ogni decisione del Consiglio di Stato occorre, di principio, la maggioranza assoluta dei suoi membri –ovvero il voto di 3 membri su 5– la norma precisa tuttavia che, per ogni revoca, sospensione o modifica di atti individuali e concreti occorre il voto concorde di almeno 4 membri".

"Non basta la maggioranza semplice"

 "Visto e considerato che, la suddivisione della titolarità dei Dipartimenti è stata stabilita all’inizio della legislatura e la norma in questione non prevede alcuna possibilità di ulteriore riattribuzione dei Dipartimenti nel corso di una legislatura, se non in caso di elezione complementare", aggiunge il centrista, "se ne dovrebbe necessariamente dedurre che un’eventuale decisione di riattribuzione della titolarità della conduzione dei Dipartimenti richiami l’esigenza che il Consiglio di Stato disponga la revoca e/o la modifica della risoluzione governativa relativa alla ripartizione dei Dipartimenti adotta all’inizio della legislatura. Il tutto con la conseguenza per cui l’eventuale (nuova) decisione di ripartizione dei Dipartimenti non possa essere adottata a maggioranza semplice ma richiami l’esigenza della maggioranza qualificata".

Le domande

Dieci le domande poste al Consiglio di Stato

1) Per poter disporre, nel corso della legislatura, di una riattribuzione dei Dipartimenti il Consiglio di Stato deve procedere ad una revoca e/o modifica della decisione adottata all’inizio della legislatura? Una simile decisione richiama l’esigenza della maggioranza qualificata ai sensi degli artt. 69 cpv. 2 Cost. cant. e 18 cpv. 2 RCdSA?
2) Il Consiglio di Stato si è già formalmente determinato circa la riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio?
3) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quando è stata concretamente adottata la relativa decisione?
4) In caso di risposta alla affermativa alla domanda 2: quale esigenza di maggioranza è stata applicata alla decisione, quella assoluta o quella qualificata?
5) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: quali motivazioni stanno alla base della proposta di procedere ad una riassegnazione della titolarità dei Dipartimenti delle istituzioni e del territorio? Le motivazioni sono legate a problemi di conduzione di determinati dossier in seno ai due Dipartimenti e/o all’incapacità di dialogare in maniera costruttiva con altre Autorità, in particolare con il Gran Consiglio e con i Comuni?
6) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: ai quadri dirigenti, ai membri degli staff personali dei due Consiglieri di Stato e/o ad altri dipendenti dei due Dipartimenti sono state indirizzate comunicazioni sulle conseguenze legate alla riattribuzione della titolarità dei due Dipartimenti? Tali comunicazioni hanno avuto luogo prima o dopo l’adozione della decisione da parte del Consiglio di Stato? Quanti e quali dipendenti sono stati informati prima della decisione?
7) La partecipazione del Direttore del Dipartimento del territorio alla cerimonia del 2 giugno 2025 per l’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata preannunciata al Presidente del Tribunale d’appello e a tutti i membri del Consiglio di Stato? La circostanza che il Direttore del Dipartimento del territorio si sarebbe presentato a Magistrati ed Avvocati quale nuovo Direttore del Dipartimento delle istituzioni era nota a tutti gli altri membri del Consiglio di Stato, oppure hanno dovuto apprenderlo dalla stampa?
8) In caso di risposta affermativa alla domanda 2: chi avrà il compito e la responsabilità operativa e politica di preparare le parti del Preventivo 2026 che riguardano i Dipartimenti del territorio e delle istituzioni (con eventuali misure di risparmio), gli attuali Direttori o i Direttori che prenderanno la conduzione dei Dipartimenti dall’ottobre 2025?
9) Il Consiglio di Stato, come gremio chiamato ad operare collegialmente, è stato messo di fronte al fatto compiuto da un parte dei suoi membri?
10) La pianificazione e la comunicazione di questo rimpasto di Governo, che dovrebbe essere operativa a partire dall’autunno, sono state preliminarmente approfondite e discusse in seno al Consiglio di Stato? Qualcuno ha messo il carro davanti ai buoi?