
Dopo Fabio Regazzi, Bruno Storni e Werner Nussbaumer, Alex Farinelli, Simone Conti, Evelyne Battaglia-Richi e Greta Gysin, l'ottavo candidato a passare dalle interviste pre-elettorali di Ticinonews è Massimiliano Ay, candidato sia al Consiglio degli Stati, sia al Nazionale per la lista No Ue No Nato. Classe 1982, vive a Bellinzona ed è segretario del Partito Comunista.
La vostra lista si chiama No UE No Nato, ma sappiamo che si tratta del Partito Comunista. A Teleticino ha affermato che siete "comunisti svizzeri nel 21esimo secolo. Il retaggio passato dell'Unione Sovietica fa parte della nostra storia, ma non ci appartiene come metodo e come analisi". Cos'è un comunista nel 21esimo secolo?
"Un comunista che si inserisce nel dibattito democratico del proprio paese e stabilisce l'azione politica del proprio partito sulla base delle necessità del popolo, tenendo presente anche la cultura e le tradizioni del proprio paese. Senza dimenticare un orientamento verso il superamento del capitalismo".
"Consiglio federale: Hamas va qualificata come organizzazione terroristica". Questo il titolo di un articolo di Ticinonews sulle dichiarazione fatte dal governo federale. Cosa ne pensa?
"Potrei fare un discorso molto partigiano, da segretario comunista che sostiene la resistenza del popolo palestinese. Ma sono candidato alla Camera dei Cantoni e a quella del Popolo, quindi credo che ci voglia un certo distacco e un atteggiamento confacente alla neutralità. Hamas non rappresenta le mie idee, è un'organizzazione islamista. La Svizzera deve essere neutrale. In questo caso specifico deve cercare un interlocutore anche da parte palestinese con cui aprire un canale di dialogo. Hamas non è esclusivamente un'organizzazione paramilitare che compie atroci attentati, è anche parte integrante del governo. Da un punto di vista diplomatico occorre quindi essere cauti, per questo la Svizzera deve coordinarsi con il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Bisogna fare in modo che Israele cessi l'occupazione di questi territori ed eviti l'assedio a Gaza. Un'azione sproporzionata e contraria ai diritti umani".
Le vostre opinioni e prese di posizione, soprattutto sulla politica internazionale, fanno spesso discutere, in particolare a sinistra. Qualche mese fa avete affermato di "non potervi alleare con una sinistra che esporta armi". Siete rimasti da soli per vostra scelta o perché nessuno si allea con voi?
"Lo vedremo alle elezioni comunali di aprile. Noi non cerchiamo alleanze di vertice, ma cerchiamo di parlare alla popolazione. Alle scorse elezioni cantonali il nostro partito ha messo la neutralità al primo posto e siamo cresciuti, consolidando la nostra presenza a Palazzo delle Orsoline. Se oggi ci candidiamo con la lista No Ue No Nato è perché abbiamo fatto una ricognizione del territorio, abbiamo parlato con la popolazione e chi vota a sinistra ci ha detto di essere scontento di un'area che ha perso per strada i suoi valori e vorrebbe inviare delle armi ai paesi in guerra. Come Partito restiamo coerenti con la nostra storia: quella del partito del lavoro".
Ieri è stato lanciato un referendum contro la Legge sulle energie rinnovabili. Lei preferisce avere una pala eolica in montagna o tutelare il paesaggio?
"Credo che serva equilibrio. La priorità è la sovranità energetica del Paese, ma come facciamo a raggiungerla? Vogliamo energia pulita, ma i punti su cui unire la popolazione sono due: evitare di dipendere dal mercato elettrico europeo e diversificare le fonti energetiche di approvvigionamento nazionale. Nel nostro programma elettorale chiediamo un piano industriale pubblico della Confederazione per aumentare la produzione di elettricità".
Due chef ticinesi hanno ricevuto importanti riconoscimenti in ambito gastronomico, i comunisti come uniscono grande cucina e sovranità alimentare?
"Non vogliamo che le persone povere debbano nutrirsi con il cibo spazzatura, come detto dall'Udc in Gran Consiglio. Riteniamo che la sinistra debba sostenere il settore primario e favorire l'aumento delle terre coltive, il chilometro zero. Questi sono aspetti che possono unire la popolazione, sia i contadini, sia gli ecologisti. E questa è la missione che ci siamo posti parlando di sovranità alimentare. Aggiungo che come Partito Comunista, siamo gli unici disposti a ragionare sull'abbattimento dei grandi predatori".
Barometro elettorale: si conferma una lotta serrata tra l'Alleanza del Centro e il PLR per aggiudicarsi il terzo posto alle imminenti elezioni federali del 22 ottobre. L'UDC, che rimane il primo partito svizzero, risulta in crescita, così come il PS, mentre i Verdi sono in forte calo. Come legge questi dati?
"Vedo l'Udc in crescita, ma sarei stupito del contrario. I democentristi, lo dico da comunista, sono gli unici che in Consiglio nazionale hanno difeso in maniera chiara la neutralità. Lo hanno fatto evitando la questione della riesportazione delle armi e delle sanzioni. È ovvio che la popolazione, abbandonata dalla sinistra, vada a cercare riparo in quella destra. Ma non è una soluzione, perché l'Udc è molto incoerente. Per questo noi presentiamo una lista chiara che da sinistra dice sì sia alla sovranità nazionale, sia alla neutralità".
Consiglio federale, come sarebbe il suo governo?
"Boccerei tutti i consiglieri federali attuali: hanno spinto l'esercito versa la Nato, hanno imposto sanzioni mettendo a dura prova la credibilità della nostra diplomazia, hanno una sensibilità sociale e ambientale pari a zero. Onestamente c'è poco da fare. L''eventuale nostra presenza in Parlamento sarà di opposizione, un'opposizione propositiva, perché vogliamo migliorare la Svizzera, non distruggerla".