
È scesa la notte anche sull’incendio scoppiato ieri sul Monte Gambarogno, che continua a divampare dopo una giornata intensa per i pompieri impegnati a domarne le fiamme. L’oscurità impedisce ai sei elicotteri impiegati per le operazioni di spegnimento di volare. Intorno alle 18 hanno così dovuto interrompere la loro attività. “Il perimetro dell’area interessata dall’incendio è rimasto pressoché invariato”, dichiara a Ticinonews il comandante dei Pompieri di Bellinzona Samuele Barenco, sebbene “all’interno di quest’area si siano riaccesi diversi focolai”, che proprio in ragione dell’oscurità resteranno ingovernabili almeno fino all’alba di domani. Sul posto, durante la notte, resta presente un gruppo di militi che terrà sotto osservazione l’evoluzione del rogo, continuando a garantire la protezione dell’abitato di Indemini. Le fiamme sono vicinissime al confine italo-svizzero: “I contatti con i colleghi italiani sono già regolari e continueranno anche domani”, precisa Barenco, che non esclude di richiedere l’intervento di aerei Canadair italiani.
Il vento, che non si è mai arrestato, non aiuta e si è intensificato nel corso del pomeriggio, come preannunciato da MeteoSvizzera, che fino a mercoledì prevede venti tempestosi. A peggiorare la situazione la mancanza di acqua e il terreno completamente secco. Nel tardo pomeriggio è iniziato a cadere qualche rado fiocco di neve. Nel frattempo il Dipartimento delle istituzioni ha attivato la cooperazione transfrontaliera in caso di catastrofe, ciò che permette agli elicotteri svizzeri di prelevare l’acqua dal lago Delio, in Provincia di Varese.
Pompieri al lavoro
Oggi i pompieri sono tornati al lavoro sin dalle prime ore di questa mattina. Il pericolo è notevolmente aumentato e, spiega l’Impego Civico MPV su Facebook, sono attesi sei mezzi aerei per un dispiegamento di forze “mai visto”. A preoccupare il comandante dei pompieri di Bellinzona, Samuele Barenco, sono soprattutto i venti tempestosi. “Ci prepariamo al peggio”, ha dichiarato in diretta a Ticinonews.
Il sindaco: “Oggi giornata decisiva”
“Oggi è la giornata decisiva, tutto dipenderà dal vento”, spiega da noi contattato il sindaco di Gambarogno Gianluigi Della Santa, che questa mattina presto si è recato all’Alpe di Neggia per fare il punto della situazione con i pompieri. “La situazione è critica, ma tutti gli abitanti della frazione di Indemini sono in sicurezza”, spiega il sindaco. Per ora le case non sono state toccate dalle fiamme, ma il fronte dell’incendio sta scendendo. “Il fuoco interessa il versante sopra il paese, siamo al limite. Si sta monitorando che le fiamme non raggiungano la strada cantonale”. La capanna Gambarogno, che si trova in cima al monte, sembra invece essere stata risparmiata dalle fiamme. “Dal monitoraggio effettuato questa mattina, la capanna sembra essere salva e li non c’è più fuoco”.

Sei ettari di bosco
Le fiamme, spiega la Polizia Cantonale, si estendono attualmente su una superficie di circa sei ettari di bosco, lungo un’area di difficile accesso interessata da più focolai. Per evitare rischi, il valico di Indemini e la strada cantonale (a partire da Fosano) sono stati chiusi alla circolazione
Condizioni proibitive
I pompieri del Gambarogno e i pompieri di Bellinzona sono prontamente intervenuti ma ieri sera, come hanno spiegato su Facebook, si sono fermati perché impossibilitati a continuare le operazioni di notte a causa “delle condizioni proibitive”. Il dispositivo per lo spegnimento ha visto anche l’impiego di tre elicotteri e di un Superpuma dell’esercito, nelle prossime ore potrebbero entrare in servizio anche i Canadair italiani, i contatti con le autorità italiane - conferma la Polizia - sono in corso. Ad ogni modo ieri sera ENEL, ha acconsentito di attingere l’acqua anche con mezzi aerei nel bacino artificiale del Lago d’Elio, non lontano dal confine.
Sganciate 65 tonnellate d’acqua
Anche l’Esercito, come detto, è impegnato nelle operazioni di spegnimento. Tramite l’impiego del Super Puma da ieri sono state sganciate circa 65 tonnellate d’acqua, fa sapere l’Esercito.
Evacuato Indemini
A causa del denso fumo cagionato dal rogo - dopo aver consultato anche le autorità comunali e su autorizzazione del sindaco - la Polizia ha proceduto a partire dalle 23 con l’evacuazione a titolo precauzionale di 32 persone a Indemini. Precedentemente erano già state evacuate, sempre in ottica preventiva, 13 persone nelle frazioni di Ri, Pezze e Boè. Per chi non ha potuto trovare una sistemazione da parenti o conoscenti, è stato inizialmente aperto il centro della Protezione civile di Quartino. Nel frattempo il Municipio ha trovato una nuova sistemazione presso l’Ostello di Orgnana. Sono circa sette le persone che sono ospitate nella struttura. Dalla parte italiana, invece, anche Cangilli è stato evacuato per sicurezza. Sono moltissime le fotografie condivise sui social che mostrano le fiamme in cima e che non nascondono la preoccupazione per la situazione.
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