
"Le dure critiche da parte dell'Udc alla nostra proposta ci hanno lasciati perplessi: come succede in ogni famiglia a volte volano anche gli stracci ma trovo che i toni utilizzati siano stati un po' troppo forti". Così il coordinatore della Lega Daniele Piccaluga commenta il duro comunicato dei cugini democentristi divulgato ieri dopo la presa di posizione del Governo sulla proposta di arrocco tra i Dipartimenti di Claudio Zali e Norman Gobbi. Criticata aspramente da tutte le forze politiche ad eccezione del Plr, l'ipotesi è stata al momento sospesa in attesa di approfondimenti. Piccaluga però è tranciante: "L'idea c'è, è viva. Noi nell'arrocco crediamo, pensiamo possa essere una mossa a favore del Governo e soprattutto dei ticinesi". Per buona pace di chi in queste ore ha chiesto a gran voce di fare retromarcia. Udc compreso.
"Proposta sbagliata ma l'alleanza è un'altra cosa"
"È una via stonata, sbagliata, il Governo stesso l’ha definita impropria", commenta infatti il capogruppo democentrista in Gran Consiglio Sergio Morisoli, che argomenta: "A metà legislatura bisognerebbe correre per portare a casa i cantieri aperti. Una modifica così confonderebbe il cittadino e pregiudicherebbe i progetti stessi". Un botta e risposta che sembra far morire definitivamente l'alleanza già scricchiolante in vista dell'appuntamento elettorale del 2027. Non la pensa così Morisoli, per cui un conto è l’arrocco sbandierato e ora congelato tra i due consiglieri di Stato leghisti, altra storia è l'alleanza: "L’alleanza è in corso, sui temi importanti, di Gran Consiglio ma anche fuori. Siamo alleati e sosteniamo le stesse cose". Tutto bene? Non proprio: "Non è un segreto per nessuno che i problemi sono con i due consiglieri di Stato eletti sulla lista Lega-Udc", puntualizza Morisoli ricordando che le condizioni non cambiano: o Zali si fa da parte o addio lista unica.
Piccaluga all'Udc: "Pensateci bene"
In molti leggono questa mossa come anche la volontà di Claudio Zali di ricandidarsi. Non così Morisoli: "Questo non corrisponde a una candidatura, potrebbe essere il contrario: vuole finire bene con la giustizia e poi lasciare libera la sedia. Siamo di fronte a speculazioni", conclude. "Non saremo noi a far morire l'alleanza", replica Piccaluga, ribadendo però che non sarà nemmeno lui a dire a Claudio Zali, se del caso, di farsi da parte. E all'Udc ricorda: "Se quest'alleanza dovesse cadere lo stesso destino si avrà con le elezioni nazionali e penso comunali. Loro ricordano spesso che i nostri ministri sono stati eletti con i voti dell'Udc, io ricordo che se Marco Chiesa ora siede a Berna è anche merito degli elettori di via Monte Boglia". Insomma, i rapporti sembrano belli tesi: "Diciamo che ricevere quel comunicato ieri sera non è stata proprio una sorpresa piacevole", chiosa Piccaluga.
"La fuga in avanti si poteva evitare"
Come detto, da parte del coordinatore della Lega il sostegno all'arrocco non è venuto meno, anzi. E questo pur riconoscendo l'errore della fuga in avanti: "Forse quanto successo lunedì si poteva evitare", ammette. Ma Piccaluga ne era a conoscenza? "Diciamo che sapevo ci fosse la volontà di fare la comunicazione". Si è opposto? "No".