
Si preannuncia un deficit da profondo rosso per il prossimo preventivo del Canton Ticino. Si parla di una cifra attorno ai 100 milioni di franchi. L’Esecutivo è alla ricerca di misure e l’UDC Ticino ricorda di averne proposta una attraverso l’iniziativa “STOP all’aumento dei dipendenti cantonali” lanciata alla fine dello scorso anno. “Le casse cantonali non sono vuote, ma si spende troppo e male, mentre i debiti – che pagheranno le future generazioni – crescono a dismisura”, scrive il partito in un comunicato.
Cosa si propone
La strategia democentrista propone di "ridefinire le risorse cantonali, revisionare i processi amministrativi, introdurre norme di disciplina finanziaria e sgravi fiscali". In Gran Consiglio “ci sono molti atti pendenti che sono in attesa di essere trattati”. Tra questi la sorpacitata l’iniziativa “STOP ai dipendenti cantonali”, lanciata insieme alla Lega e a rappresentati del PLR e del Centro, con il sostegno delle associazioni economiche. “Sarebbe già un passo avanti limitare lo sperpero di risorse pubbliche frenando la crescita del personale dell’Amministrazione cantonale, che conta più dipendenti rispetto alla media degli altri Cantoni e costa il 30% in più rispetto alla media nazionale”, scrivono ancora i democentristi. L’iniziativa non chiede licenziamenti, “ma propone una riduzione del 10% del personale in cinque anni non sostituendo i pensionamenti: una misura di buon senso che si può attuare senza alcun trauma e con grande beneficio per i conti pubblici”.
La sollecitazione all'Esecutivo
L’invito rivolto al Governo e alle commissioni è di “non perdersi in sedute-fiume e analisi per discutere l’iniziativa 'STOP ai dipendenti cantonali', tanto chiara quanto necessaria”. Se si vogliono salvare le finanze “dobbiamo fermare questa macchina che divora risorse e produce solo burocrazia. Si porti l’iniziativa al voto entro un anno affinché i cittadini ticinesi possano fermare questo disastro”.