
La Finma ha approfittato delle nuove norme per le banche sistemiche, Ubs in particolare, per introdurre regole inedite anche per gli istituti piccoli e medi. È quanto sostiene l’Associazione bancaria ticinese riunita oggi in assemblea. “Non si sentiva il bisogno di tutta questa nuova regolamentazione; creerà sicuramente costi e burocrazia”, rileva il presidente Alberto Petruzzella. “A noi sembra che le banche piccole e medie in questa storia non centrassero nulla. Adesso, la Finma ne ha approfittato per estendere delle regole - alcune delle quali hanno certamente senso per delle banche molto grandi - anche a istituti piccoli e medi, che non sono mai stati coinvolti in questo tipo di problemi”.
Le possibili conseguenze
L’impatto a livello di burocrazia e di costi per le banche piccole e medie "non è da sottovalutare”, avverte Petruzzella. “Una nuova regola per Ubs, che ha 100'000 dipendenti, non rappresenta un grosso problema, mentre per un istituto di minori dimensioni ogni nuova norma va letta e studiata, e occorre modificare le procedure e le regole interne". Insomma "sono problemi”.
L'ipotesi tassi negativi
Ma c'è un altro evento che questa settimana potrebbe avere un impatto sul settore: la BNS potrebbe decidere di andare nuovamente nel territorio dei tassi negativi. ”Non guardiamo a questa eventualità con timore, in quanto l’abbiamo già vissuta, ma certamente neppure con piacere", prosegue Petruzzella. I tassi molto bassi o negativi "impattano sui bilanci delle banche, che quindi guadagnano meno. La nostra clientela si ritroverà inoltre, ancora una volta, con degli interessi a zero sui risparmi”. In questo momento “non ce la sentiamo di invitare i clienti a investire in borsa, in quanto la situazione è estremamente volatile. Ci ritroveremo dunque tutti con l’unica opzione del mercato immobiliare e anche questo non è sano a medio termine”.
La situazione in Ticino
Venendo alla piazza finanziaria ticinese, negli anni abbiamo assistito a diversi scossoni. Adesso “sono due-tre anni che la piazza va bene: i risultati delle banche sono buoni e anche a livello occupazionale direi che abbiamo raggiunto una certa stabilità, addirittura una leggerissima crescita. Chiaramente, a questo proposito bisognerà capire come finirà l’esercizio Ubs-Credit Suisse. Servirà ancora un anno e mezzo per poter tirare i conti definitivamente”, termina Petruzzella.