Moody's ha confermato il rating di lungo termine Aa2 con outlook stabile per il Cantone Ticino e questo "riflette una solida posizione economica e finanziaria complessiva, una governance di elevata qualità e un’ampia capacità di gestire in modo equilibrato le entrate, le spese e il debito pubblico", scriveva la scorsa settimana il Dipartimento delle finanze e dell'economia. Ma cosa significa? E soprattutto, vista la narrazione politica degli ultimi mesi e anni, dove sta la verità in merito alla salute delle casse pubbliche? "La verità sta nel mezzo. Il Cantone adotta un approccio di bilancio conservativo e fortemente orientato agli investimenti, quando va ad effettuare i propri preventivi tende a dipingere una situazione peggiore rispetto a quella che può essere la realtà", ci spiega Edoardo Slerca, ricercatore SUPSI ed esperto di economia e finanza pubblica.

L'approccio del Cantone è dato dal fatto "che si preferisce arrivare a fine anno con delle sorprese positive sul fronte della finanza pubblica". Se si considera il Preventivo 2026, continua Slerca, nel documento "non è stato tenuto in considerazione il fatto che potrebbero arrivare dei dividendi da parte della Banca Nazionale Svizzera. Nel 2025, ad esempio, questi dividendi erano stati di 80 milioni. Però il cantone ha preferito non metterne a preventivo per il prossimo anno perché ha verificato che l'andamento della Bns non è stato positivo nel primo semestre e quindi ha preferito non includere questa componente nel preventivo. È chiaro che se arrivasse un dividendo simile a quello dello scorso anno, anche quello che è il deficit del bilancio finale atteso quasi si annullerebbe".