Ticino
“In meno di una settimana 13 contagi”
Lara Sargenti
3 anni fa
Il direttore della scuola media di Morbio Inferiore spiega perché si è reso necessario porre in quarantena tutto l’istituto. “Difficile un contenimento con la sola quarantena di classe”. Nel frattempo salgono a tre i contagi legati alla variante

La variante britannica è entrata in una scuola ticinese. Quasi 600 tra alunni e docenti sono finiti in quarantena a Morbio Inferiore dopo che sono stati riscontrati svariati casi positivi al coronavirus, tre dei quali riconducibili al ceppo inglese (l’ultimo riscontrato proprio oggi, come riferito dal CdT online). Per la prima volta, un intero istituto scolastico è finito così in quarantena. Ma perché si è resa necessaria questa misura? Lo spiega Gabriele Magnone, direttore della scuola media di Morbio Inferiore, ai microfoni di Radio3i. “C’è stata un’incidenza molto elevata negli ultimi giorni: in neanche una settimana sono stati 13 i contagi all’interno della nostra sede. Inoltre questi casi non erano concentrati in un’unica sezione o classe, bensì cominciavano a essere un po’ sparsi a macchia di leopardo. Era quindi anche difficile un contenimento come la quarantena di classe o di due classi”.

La scuola passa dunque in modalità a distanza dal 20 al 29 gennaio, ciò che comporta una riorganizzazione logistica. “La parte organizzativa grossa è avvenuta questo weekend quando abbiamo avviato la cosiddetta macchina d’emergenza”, prosegue Magnone. “In queste ore stiamo mettendo a punto tutta la didattica a distanza, in particolare la richiesta dei prestiti di computer e la dotazione informatica al Cerdd per quelle famiglie che ne hanno fatto richiesta. I docenti, con i rispettivi consigli di classe, stanno organizzando le attività a distanza per essere pronti mercoledì mattina, seguendo le indicazioni previste nello scenario 3” (la scuola a distanza).

La didattica a distanza è prevista per tutte le classi dell’istituto. Ma si era pronti per questa eventualità? “Eravamo pronti sulla carta” sottolinea il direttore, specificando che tutti sono informati sui protocolli e sulle regole da seguire quando si passa allo scenario 2 (scuola parzialmente in presenza e parzialmente a distanza) o 3. “La sfida è poi essere confrontati con questa situazione in pochissimo tempo”, conclude Magnone.

Il servizio di Teleticino

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata