
Nelle ultime settimane è stato rilevato un aumento dei tentativi di truffa riconducibili al cosiddetto "falso funzionario di banca". Lo riferisce la Polizia cantonale, specificando che le verifiche effettuate mostrano un modus operandi ricorrente: tramite la tecnica dello "spoofing", i malintenzionati fanno apparire sul display del telefono il numero di un istituto bancario e, presentandosi come operatori o esperti di sicurezza, dichiarano di aver individuato movimenti sospetti su un conto o tentativi di accesso all'e-banking. In tal modo mirano a mettere sotto pressione la potenziale vittima per ottenere dati sensibili - quali codici, credenziali o autorizzazioni di pagamento - da utilizzare successivamente per operazioni fraudolente.
A cosa prestare attenzione
I segnali d'allarme a cui prestare attenzione includono tono d'urgenza ("agire subito per bloccare un pagamento"); richieste di credenziali d'accesso, password, PIN, dati della carta o accesso remoto a un dispositivo; inviti a cliccare link o installare software; chiamate ripetute che non consentono di riflettere con calma.
Come tutelarsi
I comportamenti consigliati sono di interrompere immediatamente la chiamata senza fornire informazioni, verificare in autonomia contattando direttamente il proprio istituto bancario tramite i canali abituali, evitare di cliccare link ricevuti tramite app di messaggistica istantanea o email, segnalare l'accaduto alla Polizia cantonale telefonando allo 0848 25 55 55 o scrivendo a [email protected].
Le vittime accertate
Ricordiamo che Ticinonews si era già occupato del tema a fine ottobre. In quell'occasione, la polizia aveva riferito di un centinaio di tentativi di truffa segnalati, con due vittime accertate nel 2025 "per un importo effettivo ancora da stabilire". L’inchiesta è seguita dalla Sezione analisi tracce informatiche (SATI).
