Ticino
Due le donne ferite alla Manor, “pista terroristica”
Lara Sargenti
3 anni fa
L’autrice è stata fermata. La Polizia cantonale non esclude motivazioni terroristiche e lavora in stretta collaborazione con la Fedpol. Una delle vittime ha riportato serie ferite

Sono due le persone rimaste ferite nel primo pomeriggio all’interno della Manor di Lugano. Lo comunica la Polizia cantonale, fornendo ulteriori dettagli sulla vicenda. Stando a una prima ricostruzione e per cause che toccherà all’inchiesta di polizia stabilire, una 28enne cittadina svizzera domiciliata nel Luganese ha aggredito due donne: la prima è stata afferrata per il collo con le mani, la seconda sempre al collo con un’arma da taglio. L’autrice è stata in seguito fermata da una coppia di clienti e poi arrestata nell’ambito del dispositivo di polizia celermente disposto. In base a una prima valutazione medica, una delle vittime ha riportato serie ferite, ma non tali da metterne in pericolo la vita, mentre l’altra ha riportato ferite lievi.

Non si escludono moventi terroristici
La Polizia cantonale non esclude motivazioni terroristiche e lavora in stretta collaborazione con l’Ufficio federale di polizia fedpol, la polizia Città di Lugano e altre autorità competenti. “Ci sono elementi seri e fondanti che ci portano a non esludere la matrice terroristica” ha sottolineato ai microfoni di Teleticino il portavoce della polizia cantonale Renato Pizolli. Un infopoint con la stampa è previsto questa sera alle 19 con il presidente del Consiglio di Stato Norman Gobbi e il comandante della polizia cantonale Matteo Cocchi, in diretta su Teleticino e Radio3i.

Persone scosse dalla scena
Il quinto piano della Manor, dove è avvenuto l’accoltellamento, è stato “off limits” per tutto il pomeriggio e le persone sono state fatte uscire dal grande magazzino. Chi ha assistito alla scena, racconta di momenti concitati. “Una donna era a terra e urlava. C’era sangue attorno a lei. Un’altra era in piedi con in mano il coltello, che non voleva lasciare” racconta una cliente ai microfoni di Teleticino. “Poi una commessa, una ragazza giovanissima, ha urlato e ha intimato gli avventori a lasciare lo stabile”. Sembrerebbe che al momento in cui è avvenuto l’accaduto, c’era molta gente al quinto piano. Il grande magazzino è stato poi riaperto, ad eccezione del quinto piano, dove la Polizia Scientifica è rimasta l’intero pomeriggio per raccogliere informazioni utili per ricostruire l’intera vicenda.

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