Ticino
“A terra, riempito di calci e pugni”
Immagine Demaldi
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Daniele Coroneo
2 anni fa
I genitori del 18enne vittima di un pestaggio avvenuto sabato a Locarno parlano dell’episodio. “Vogliamo la fine di questa violenza”

“Papà, vieni a prendermi. Mi hanno picchiato e voglio andare all’ospedale”. È crudo il racconto del brutale pestaggio avvenuto sabato sera nei pressi del Palacinema a Locarno e di cui è rimasto vittima Étienne, 18enne del Locarnese. “Sembrava Quasimodo: aveva il volto e la nuca tumefatti”, spiega a Ticinonews il padre del ragazzo. “Quando mi ha raccontato di essere stato colpito più volte alla testa, sono rabbrividito e siamo subito corsi al pronto soccorso”.

“Colpito mentre era a terra”
Fortunatamente, Étienne non ha subito danni gravi e oggi ha potuto fare ritorno a scuola. Il ricordo di quanto avvenuto è però straziante: il pestaggio sarebbe scaturito dal tentativo di sedare una lite nella quale è rimasto coinvolto un amico di Étienne. Il padre del 18enne, con la voce rotta dall’emozione, racconta che il figlio “ha ricevuto un pugno in faccia, che l’ha steso. Quando poi era a terra, l’hanno riempito di calci, pugni e bottigliate in testa”.

Una missione
Il dolore dei genitori è stato affidato dalla madre a Facebook, piattaforma dove hanno ricevuto molto sostegno e che li ha convinti a sporgere denuncia penale. “Mi sono resa conto che c’era tantissima violenza in Ticino”, spiega la mamma del 18enne, raggiunta da numerosi messaggi di solidarietà, ma anche da racconti di episodi simili. “Mio figlio è stato miracolato, ma poteva finire davvero peggio. Questo mi ha spronata ad andare fino in fondo e a chiedere la fine di questa violenza, della quale siamo tutti stufi”.

Strascichi giudiziari
Nel frattempo, la Polizia cantonale ha avviato gli accertamenti sull’episodio, confermandoci che, al momento, le parti lese sono due: Étienne e l’amico, soccorso dal primo. L’avvocato della famiglia, Gianluigi Della Santa, ci ha spiegato che la magistratura, considerata la serietà delle lesioni, dovrebbe agire d’ufficio, ma che cautelarmente depositerà una querela. La vicenda ha inoltre attirato l’attenzione della politica locale: il Municipio di Locarno si chinerà sulla questione, ma prima attenderà l’esito dell’inchiesta.

“A Locarno giovani da tutto il cantone”
Il capodicastero Sicurezza di Locarno, Pierluigi Zanchi, si è comunque espresso sulla vicenda ai nostri microfoni: “Mi sconcerta il fatto che ci fossero diverse persone e che nessuno sia intervenuto per dare una mano a questi giovani. È una grande mancanza di civiltà”. Il problema della violenza giovanile non riguarda solo Locarno, evidenzia il municipale, ma nella città sul Verbano arrivano diversi giovani da tutto il cantone. “Quello che abbiamo notato è che in questi ultimi due anni c’è stata una recrudescenza di questi episodi”, prosegue Zanchi. “E la situazione pandemica non ci aiuta. Le persone che erano già fragili prima diventano ancora di più sopra le righe”.

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