Blatten
Reynard: "forse siamo solo a metà della catastrofe"
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Keystone-ats
3 giorni fa
Lo ha dichiarato oggi il presidente del governo vallesano Mathias Reynard alla radio RTS all'indomani della frana che ha travolto Blatten. Nel frattempo, la Catena della solidarietà ha attivato il suo fondo permanente "Disastri naturali in Svizzera" per fornire un sostegno finanziario diretto alle persone e alle imprese colpite.

"Lo scenario peggiore che si è verificato ieri potrebbe non essere la fine", ha spiegato il consigliere di Stato socialista Mathias Reynard. "Ci sono ancora centinaia di migliaia di metri cubi di roccia instabili", ha dichiarato oggi alla radio RTS all'indomani della frana che ha travolto Blatten (VS). La situazione viene monitorata da vicino e al momento si stanno analizzando i vari scenari possibili per prevedere "il peggio", prendendo così tutte le decisioni e le precauzioni necessarie per proteggere la popolazione, ha aggiunto Reynard. Alla domanda sulla possibilità di un risarcimento per le persone colpite dal disastro, il ministro ha assicurato che il governo cantonale farà tutto il possibile per sostenerle. "Non deluderemo nessuno", ha promesso Reynard.

L'incognita del fiume Lonza

Il fiume Lonza potrebbe superare il cono di detriti già la prossima notte. L'accumulo d'acqua creatasi a monte dell'enorme frana di Blatten (VS) si sta riempiendo rapidamente, ha annunciato in una nota il canton Vallese. Nel peggiore dei casi, potrebbero innescarsi colate detritiche. L'accumulo di acqua sta attualmente salendo di circa 80 centimetri all'ora, un ritmo leggermente più lento rispetto a qualche ora fa, è stato spiegato in una conferenza stampa convocata a Ferden (VS), località a circa due chilometri a valle della frana. L'area coperta dall'acqua sta aumentando, ma attualmente sembra improbabile che l'onda di piena superi il bacino di Ferden. I villaggi di Gampel e Steg, più a valle, sono stati comunque inclusi nella pianificazione in vista di possibili evacuazioni. Al momento non ci sono ancora piani concreti al riguardo. L'ampiezza del deposito di detriti aiuta a prevenire il peggio, ha detto Christian Studer dell'Ufficio per i pericoli naturali del canton Vallese. Si presume che il bacino di Ferden sia in grado di svolgere la sua funzione protettiva se l'acqua dovesse tracimare. Studer, rispondendo a una domanda dei giornalisti, ha affermato che non è possibile innescare artificialmente smottamenti. I punti da cui potrebbero partire colate detritiche sono numerosi.

L'area della frana è troppo critica per un intervento

In un comunicato stampa rilasciato oggi dall'Aggruppamento Difesa, le autorità civili e i rappresentanti dell'esercito - dopo aver valutato la situazione - sono giunti alla conclusione che, per motivi di sicurezza, al momento né le forze civili né l'esercito possono essere dispiegati nell'area della frana. L'esercito sta tuttavia intensificando i preparativi per l'intervento nelle immediate vicinanze della zona operativa. Da ieri, mercoledì, l'esercito sta preparando a Turtmann (VS) pompe idrovore, escavatori e altre attrezzature pesanti per i lavori di sgombero, nonché materiale per l'illuminazione. Anche l'aviazione è pronta a trasportare materiale o personale in caso di necessità. L'esercito è pronto a dispiegare rapidamente le sue forze secondo le istruzioni delle autorità civili non appena la situazione lo consentirà e saranno assegnati i compiti appropriati.

Grande preoccupazione, ma tanta solidarietà

"Abbiamo ancora molto di cui preoccuparci. Potremmo essere a metà della catastrofe", ha affermato sempre Reynard, per poi sottolineare la grande solidarietà dimostrata: nella valle, nel cantone e anche oltre, con la presenza dell'esercito e dei consiglieri federali. Anche il Consiglio di Stato ha dei rappresentanti sul posto. Numerosi i messaggi di solidarietà rivolti ala popolazione della Lötschental colpita dalla catastrofe naturale. "In considerazione di questa tragedia, i membri della Conferenza episcopale esprimono la loro solidarietà a tutte le persone colpite e pregano per loro", scrive in una nota la Conferenza dei vescovi svizzeri. Da sole né Blatten né la Lötschental sarebbero in grado di far fronte alla ricostruzione, ha dichiarato davanti ai media la consigliera di Stato Franziska Biner (Centro). Sarà necessaria la solidarietà della popolazione di tutta la Svizzera. Il comune di Blatten ha aperto un conto per le donazioni e durante la conferenza stampa è stato fatto riferimento alle raccolte delle organizzazioni umanitarie.

La Catena della solidarietà lancia un appello

La Catena della solidarietà lancia un appello alle donazioni. L'organizzazione intende fornire un sostegno finanziario diretto alle persone colpite, ma anche aiutare le imprese che hanno perso il loro reddito. In seguito al crollo del ghiacciaio Birch, la Catena della solidarietà ha attivato il suo fondo permanente "Disastri naturali in Svizzera", indica una nota odierna. Il fondo dovrebbe anche coprire i costi di affitto per le persone che non hanno più una casa e hanno quindi bisogno di un alloggio di emergenza. Potranno essere forniti anche aiuti a medio e lungo termine. La Catena della solidarietà intende fornire il proprio sostegno in accordo con il Comune di Blatten e le autorità vallesane. Le modalità di richiesta di sostegno saranno rese note al più presto.

"Lasciare la valle non è un'opzione"

Reynard e i colleghi di governo Christophe Darbellay e Beat Rieder si sono recati oggi a Wiler, a valle di Blatten. Per Darbellay una cosa è chiara: la Lötschental rimarrà abitata. "Lasciare la valle non è un'opzione", ha affermato ai giornalisti. Anche Blatten sarà ricostruita. "Nessuno può dire se sarà esattamente nello stesso posto": come, dove e quando non è ancora chiaro al momento. "Ma dobbiamo offrire alla popolazione di Blatten una prospettiva a lungo termine", ha dichiarato Darbellay, che si è detto profondamente commosso dalla portata del disastro. Gli abitanti del villaggio hanno perso tutto, "la loro casa, i loro ricordi, la loro chiesa, il loro cimitero".