Svizzera
“Il peggio è passato”
Alain Berset in un’intervista ha mostrato ottimismo nei confronti dello sviluppo epidemiologico ed è ritornato nuovamente sugli errori fatti nella gestione di quest’ultimo anno di pandemia

Il peggio è passato. Lo ha detto il ministro della Salute Alain Berset in un’intervista ai giornali d’Oltralpe. Tuttavia, “ci vorrà ancora un po’ prima che l’intera pandemia sia finita” e questo perché molti paesi non hanno ancora accesso al vaccino. Ma il consigliere federale Berset afferma anche che “siamo di fronte a un virus che difficilmente scomparirà”. Verrà però il momento in cui la maggioranza della popolazione sarà immunizzata contro il virus e quindi – sottolinea – “il Covid sarà una parte della nostra vita con cui potremo convivere”.

“Rischio considerevole”
Per quanto riguarda, invece, lo stato d’animo della popolazione ha anche detto di sperare “che le graduali aperture possano calmare i nervi”. Ad ogni modo ora il ministro “vede la situazione molto più rilassata rispetto a due mesi fa”. Il Consiglio federale, lo ricordiamo, ha in programma di aprire gli interni dei ristoranti e questa decisione dovrebbe essere presa la prossima settimana. “Stiamo già correndo un rischio considerevole”, afferma Berset. “Ma se va bene, decideremo molto rapidamente su ulteriori passaggi di apertura”, conclude.

La polemica sulla scienza
L’altra sera, in un’intervista al programma “Gredig direkt” della TV svizzerotedesca SRF, Berset aveva ammesso che è stato “molto comodo” per il Consiglio federale ascoltare semplicemente i consigli della scienza all’inizio della pandemia e attuarli. E ciò - aveva aggiunto - “ci ha portato a sostenere che le maschere igieniche potessero addirittura essere dannose”. In seguito si è però lamentato delle “affermazioni palesemente false” di Berset l’epidemiologo bernese Christian Althaus, che ha lasciato la task force scientifica federale in segno di protesta nel gennaio 2021. Il ministro della salute - ha scritto Althaus in un tweet - continua a raccontare che era stato avvertito in ritardo dalla task force sugli sviluppi epidemiologici. Ma in realtà la scienza è stata ignorata sulla decisione di indossare le mascherine del maggio/giugno 2020. L’ex presidente della task force aveva dichiarato, secondo i verbali della cellula di crisi del maggio 2020, “che proteggersi con le mascherine è sensato. E ciò deve essere comunicato”. Secondo Christian Althaus, l’utilità delle mascherine igieniche per la popolazione in generale è stata “contestata in primo luogo dalle stesse autorità sanitarie e dall’allora direttore della Divisione malattie trasmissibili”. L’epidemiologo bernese si è augurato che il Consiglio federale esamini criticamente il suo agire durante la pandemia e che ne tragga lezione. “Nella prossima pandemia non deve più succedere che il Paese sia posto in un sonno narcotico per mesi”, ha detto. Al momento delle sue dimissioni, Althaus aveva sottolineato che la politica doveva finalmente imparare a trattare la scienza a pari livello.

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