Traffico
30 km/h a determinate condizioni, l'ATA: "Il Consiglio federale sostiene i piani antidemocratici di Rösti"
©Chiara Zocchetti
©Chiara Zocchetti
Redazione
6 giorni fa
L’associazione accusa il Consiglio federale e in particolare il "ministro" Rösti di voler limitare l’autonomia di Cantoni e Comuni sull’introduzione del limite, sacrificando sicurezza e qualità di vita a favore del traffico motorizzato.

L’ATA (Associazione traffico e ambiente) "critica fermamente" la posizione del Consiglio federale nel dossier riguardante il 30 km/h. A detta dell'associazione, una modifica dell'ordinanza tutelerebbe Cantoni e Comuni, mentre la nuova regolamentazione "complicherebbe l’introduzione del 30 km/h sulle strade principali all’interno delle località, anche nei casi in cui si tratta di ridurre l’inquinamento fonico o di proteggere i bambini sul percorso casa-scuola, gli anziani e i ciclisti". Nel comunicato stampa ad essere oggetto di critiche è il consigliere federale Albert Rösti, il quale - deplora Thomas Ruckstuhl, vicepresidente dell’ATA - "vuol far passare il suo progetto aggirando la popolazione, tramite una modifica dell’ordinanza, e il Consiglio federale lo sostiene in questo". Il vicepresidente ha poi evidenziato come questa decisione, a detta loro, sia "profondamente antidemocratica, ed estremamente preoccupante per la sicurezza stradale nelle nostre città e nei nostri villaggi". Finora, i Cantoni e i Comuni - prosegue il testo - hanno sempre dimostrato discernimento, "basandosi sulla loro profonda conoscenza delle realtà locali per decidere le riduzioni della velocità. Il diktat federale imposto da Rösti è quindi un errore". L’ordinanza proposta dal Consiglio federale accorderebbe inoltre un "privilegio al traffico motorizzato, a scapito della sicurezza stradale, della salute e della qualità di vita di tutte e tutti".

Oltre 22mila firme

Oltre 22'000 persone hanno firmato una petizione dell’ATA che chiede che i Cantoni e i Comuni possano mantenere la competenza di decidere sull’introduzione del 30 km/h lungo le strade principali nei centri abitati. "Il Consiglio federale ignora questo chiaro segnale e revoca alle autorità coinvolte il loro potere decisionale. E questo nonostante la loro competenza locale e la loro prossimità con le realtà del posto siano essenziali per una pianificazione dei trasporti efficace, che garantisca una maggior sicurezza e una riduzione del rumore". L’ATA si esprimerà in modo determinato nella futura consultazione e chiede al Consiglio federale di assumersi le proprie responsabilità rinunciando a questo progetto. L’ATA lancia inoltre una lettera di protesta indirizzata al governo, disponibile online per essere firmata. "Le soluzioni intelligenti ed efficaci per migliorare la sicurezza stradale e lottare contro il rumore non devono essere sacrificate per favorire i singoli interessi della lobby automobilistica", conclude il comunicato.