Circonvallazione Agno-Bioggio
Zali: "L’opera non può beneficiare di un contributo per un rapporto costi-benefici sfavorevole"
©Gabriele Putzu
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Redazione
3 giorni fa
Il direttore del Dipartimento del territorio si esprime su un possibile contributo di Berna per la circonvallazione Agno-Bioggio. "L’opera stradale più costosa mai cofinanziata ammontava a circa a 100 milioni. Qui siamo in presenza di una versione interrata che costa 560 milioni, mentre quella fuori terra 337".

La circonvallazione Agno-Bioggio finirà sul tavolo di Berna. È quanto dichiarato oggi dal Dipartimento del territorio, il quale intavolerà una discussione con le autorità federali. Un comunicato, quello del DT, giunto in risposta alle critiche ricevute negli ultimi giorni, dopo che il Consiglio federale — rispondendo a un’interpellanza del consigliere nazionale UDC Piero Marchesi — ha confermato che, in linea teorica, un cofinanziamento è possibile. “Andiamo a chiedere ufficialmente ciò che riteniamo di sapere già, ovvero che l’opera non può beneficare di un contributo per un rapporto costi-benefici sfavorevole", spiega Zali ai microfoni di Ticinonews. "Ci viene comunque chiesto di pensare alla situazione. Lo faremo e poi daremo ragione di questo, ma siamo piuttosto convinti del nostro operato”.

Le motivazioni della mancata richiesta

Le richieste per un finanziamento da Berna, infatti, in passato c’erano già state ed erano state respinte. E allora, il costo dell’opera era decisamente inferiore. Ma la scelta di non bussare alla porta della Confederazione era legata anche ad altri fattori. “Berna, in una stringata risposta a un atto parlamentare, ha detto che teoricamente esiste questa possibilità, perché è prevista dalla legge, ma nella pratica dei programmi di agglomerato e di quest’opera, sappiamo che non è cosi", puntualizza Zali. "Su 170 programmi esaminati, l’opera stradale più costosa mai cofinanziata ammontava a circa a 100 milioni. Qui siamo in presenza di una versione interrata che costa 560 milioni, mentre quella fuori terra 337. Siamo fuori scala; abbiamo esaminato la questione e ne abbiamo concluso che far presentare alla Commissione regionale dei trasporti una richiesta in questo senso avrebbe penalizzato tutto il programma di agglomerato del Luganese e quindi si è deciso di non farlo. Ma a ragion veduta”.

"Già in passato il Malcantone si è fatto male da solo"

Inoltre, sempre parlando al passato, Berna aveva ritenuto che il progetto della circonvallazione fosse in concorrenza con quello del tram-treno. Tram-treno che nel frattempo "è stato finanziato con 500 milioni federali, quindi mal si comprenderebbe che venissero a pagarci ancora il 30 o il 50% di un’opera stradale che è fortemente in concorrenza e non persegue gli scopi di mobilità sostenibile della Confederazione”, aggiunge Zali. Gli incontri informativi con la popolazione del Malcantone, previsti nelle prossime settimane — così come il sondaggio — saranno invece sospesi. Si attenderà di fare chiarezza definitiva con Berna prima di tornare a informare i cittadini sui prossimi passi. “Si è creata una situazione ambigua. Per noi non lo è, ma per l’opinione pubblica potrebbe esserlo. Attendiamo di avere dei chiarimenti da parte di Berna, di cui riteniamo di conoscere già l’esito, e poi procederemo. Tutto ciò che ci allontana dal risultato finale può rappresentare un problema: già in passato il Malcantone ha avuto la capacità di farsi male da solo. Spero che non sarà così anche questa volta”, conclude Zali.

 

 

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