L’approdo in Ticino di Zalando finisce al centro di un’interpellanza dell’Mps. L’impresa tedesca attiva nel commercio elettronico, specializzata nella vendita online di scarpe, vestiti e altri accessori, avrà a Sant’Antonino un suo centro per i resi, che sarà gestito dalla multinazionale americana GXO Logistics. “Quali siano gli obiettivi è chiaro – si legge nell’atto parlamentare –. “Ridurre i tempi di lavorazione e quindi i costi. E a facilitare il raggiungimento di questo obiettivo saranno sicuramente anche i livelli salariali e la possibilità di accedere all’ampio bacino di manodopera frontaliera”.
I licenziamenti nel canton Soletta
Con questa operazione, ricordiamo, Zalando lascia a casa circa 350 dipendenti nel canton Soletta. Lì, infatti, l’azienda tedesca ha deciso di non rinnovare il contratto con un’altra ditta attiva nella logistica, la Ceva Logistics. Il lavoro svolto da quest’ultima verrà spostato a Sant’Antonino con l’assunzione prevista, via GXO Logistics, di circa 200 lavoratori. “Un’azione che mostra disprezzo totale nei confronti dei dipendenti, spregiudicatezza e una totale impunità, e non da ora”, si legge ancora.
“La Cina della Svizzera”
Il Ticino, secondo gli interpellanti, “fa la figura, ancora una volta, di Cina della Svizzera, promuovendo di fatto il dumping salariale”. E questo “non solo per il punto di partenza: i livelli salariali non erano elevati nemmeno nel canton Soletta, ma lì era stata possibile un’azione sindacale che aveva permesso di mettere in moto un meccanismo di miglioramento delle condizioni”. Questa via, però, “appariva evidentemente gravida di conseguenze sui costi ed ecco allora l’offerta del Ticino, dove con il salario minimo legale attorno ai 20 franchi orari, e senza prospettive di ulteriori spese, ci si può arrangiare bene”.
“La vicenda Gucci non ha insegnato nulla”
La realtà è che in Ticino “sono proprio le condizioni salariali legali– l’estremo basso livello del salario minimo – ad attirare sempre di più aziende di questo tipo. Altro che condizioni quadro favorevoli all’innovazione”. La vicenda Kering (Gucci) “e più in generale la triste fine della fashion valley ticinese, non sembra aver insegnato nulla”, concludono gli interpellanti.
Le domande
Viene quindi chiesto al Consiglio di Stato quali sono stati gli interventi, se ve ne sono stati, dei servizi dell’amministrazione cantonale nel processo di insediamento della GXO Logistics, e se il Governo non ritiene che l’attuale livello del salario minimo legale “sia oggettivamente un fattore negativo di attrazione per aziende poco innovative e poco attrattive per chi deve vivere con il proprio salario sul nostro territorio”. L’azienda che lavorava per Zalando nel Canton Soletta impiegava 212 dipendenti fissi e 138 lavoratrici interinali. “Questa forte presenza di lavoratori precari non è certa sana dal punto di vista occupazionale. Si intende intervenire – e come – per evitare che crescano anche a Sant’Antonino queste enormi sacche di precarietà?” Infine, si domanda all’Esecutivo come intenda procedere per evitare che si ripetano vicende come quelle della Kering (Gucci).