
Le Città di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano e Mendrisio sono contrarie alle iniziative in votazione popolare a livello cantonale il prossimo 28 settembre. I cittadini ticinesi, lo ricordiamo, saranno chiamati a esprimersi su due temi che ruotano attorno al problema dell’incidenza dei premi dell’assicurazione malattia sulle economie domestiche. La questione ha dato origine – da un lato – all’iniziativa popolare legislativa “Basta spennare il cittadino, cassa malati deducibile integralmente!”, e successivamente a quella “Esplosione premi di cassa malati: ora basta! (Iniziativa per il 10%)”. Entrambe le proposte chiamano in causa l’ente pubblico e le sue finanze, "e naturalmente ancora una volta (l’ennesima!), quelle dei Comuni", si legge in una nota stampa congiunta.
I timori
L’aumento delle deduzioni fiscali ammesse per il pagamento dei premi LAMal, che sarebbero integralmente deducibili dalla dichiarazione fiscale, “avrà un effetto diretto anche sulle finanze comunali – oltre che su quelle cantonali – già a partire dal 2026". L’impatto sui soli centri urbani del cantone “sarebbe di almeno 20 milioni di franchi; va da sé che un impatto proporzionalmente altrettanto importante si avrebbe anche per tutti gli altri Comuni ticinesi". Tale ammanco "corrisponde a 4-5 punti di moltiplicatore, che i Comuni sarebbero costretti a rivedere al rialzo per compensare le significative perdite".
Paura di un indebolimento dei poli urbani
In alternativa o in combinazione con l’aumento del moltiplicatore d’imposta "si imporrebbe una riduzione dei servizi comunali erogati in un momento in cui Città e Comuni sono chiamati a fornire nuove risposte a domande sempre più complesse e crescenti da parte della popolazione, senza parlare del contributo ai progetti di varie regioni del cantone", si legge ancora. Un periodo in cui "proprio le Città cercano di fare da ruolo trainante nello sviluppo attribuito loro dalla politica cantonale anche attraverso le aggregazioni". Il venire meno di importanti risorse in questa fase storica "indebolirebbe pertanto anche la capacità dei poli urbani di procedere con gli investimenti in progetti ritenuti strategici".
La proposta socialista
L’iniziativa volta a limitare al 10% del reddito l’incidenza massima dei premi di cassa malati "non mancherà di produrre a sua volta significative ricadute negative sui bilanci comunali, per i noti e in questi anni sempre attuati processi di riversamento di oneri dal Cantone sui Comuni (rispettivamente sui cittadini dei Comuni)". In questo caso il Cantone "si vedrebbe infatti privato di circa 300 milioni di franchi di risorse finanziarie che andranno giocoforza controbilanciati con misure a carico di cittadini sia a livello cantonale che, appunto, tramite i Comuni". Per questi "fondamentali e urgenti motivi", i Municipi di Bellinzona, Chiasso, Locarno, Lugano e Mendrisio "invitano i cittadini a respingere queste iniziative".