Ticino
Vescovo solo ticinese? Parte la raccolta firme per cambiare le regole
©Gabriele Putzu
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Redazione
un anno fa
L'obiettivo è modificare la convenzione del 1968 che obbliga il Vaticano a scegliere, per la diocesi di Lugano, un sacerdote ticinese.

Dal 1968 il Papa è obbligato a nominare per la diocesi di Lugano un vescovo "scelto tra i sacerdoti cittadini ticinesi". Lo stabilisce una convenzione stipulata tra la Confederazione e il Vaticano proprio in quell'anno. Ora un gruppo di deputati, che agiscono a titolo personale, intende cambiare le regole. Secondo quanto riferisce il Corriere del Ticino partirà infatti in queste ore una raccolta firme per modificare tale convenzione. A lanciare la proposta i granconsiglieri Maddalena Ermotti Lepori (Il Centro/PPD) e Giancarlo Seitz (Lega), nonché l’ex presidente dell’Azione Cattolica ticinese Luigi Maffezzoli, che ritengono superato il concetto di scegliere unicamente cittadini ticinesi per ricoprire la carica. "Siamo convinti che il Papa dovrebbe poter scegliere chi vuole e fare del Ticino persino una terra di missione purché ci sia una Chiesa che torni a essere viva", ha affermato Maffezzoli al CdT. La proposta nasce anche dalla constatazione del buon operato del romando monsignor Alain de Raemy, nominato ad interim dopo le dimissioni del Vescovo Valerio Lazzeri lo scorso ottobre.