Condanna con strigliata oggi nell’aula penale a Lugano. Il giudice Marco Villa, durante la lettura della sentenza a carico di un 49enne di Stabio, accusato di usura per avere a più riprese tra il 2006 e il 2008 subaffittato ad alcune prostitute degli appartamenti a Chiasso, Lugano e Locarno, ha detto rivolgendosi al 49enne: “Se lei oggi non va in carcere, deve solo ringraziare chi nell’ultimo anno e mezzo non ha fatto le dovute verifiche e indagini”. La strigliata quindi, oltre che all’imputato, il giudice l’ha voluta dare al gruppo Teseu della polizia cantonale. Già perché l’imputato, nonostante una condanna precedente ha continuato ad agire nel mondo della prostituzione, subaffittando appartamenti. Nell’ultimo anno e mezzo ha notificato alla polizia ben 57 persone. Persone sulle quali però non è stata fatta nessuna verifica. In particolare non è stato accertato dagli inquirenti il canone di locazione che il 49enne pattuiva con le prostitute. Affitti che, è stato stabilito durante il dibattimento, arrivavano fino al 400% in più. Durante il dibattimento sono stati ricostruiti 11 casi di prostitute che operavano senza permesso in 5 appartamenti. Le prostitute pagavano da cento fino a 600 franchi a settimana il subaffitto, ma i dati in molti casi sono solo ipotetici vista la mancanza di verbali e approfondimenti da parte della polizia. Da qui la condanna a quindici mesi di reclusione sospesi per un periodo di 4 anni per usura aggravata. Per aver in particolare approfittato della condizione di vulnerabilità delle persone sfruttando il loro stato di bisogno. “La sua colpa è grave perché ha lucrato sulla pelle degli altri, su persone che sono disperate, per i suoi sporchi guadagni” ha detto il giudice Villa all’imputato. In mattinata l’accusa, sostenuta dal procuratore pubblico Mario Branda, aveva chiesto 16 mesi di detenzione di cui 8 da espiare. [email protected]

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