Ticino
Un'iniziativa vuole vietare ormoni e interventi di transizione ai minori
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Redazione
8 ore fa
Il testo, depositato dalla deputata Maria Pia Ambrosetti e firmato da oltre 40 deputati, vuole proteggere le persone sotto i 18 anni da "effetti potenzialmente dannosi e irreversibili".

Un’iniziativa parlamentare elaborata mira a introdurre nella Legge sanitaria cantonale due nuovi articoli (52b e 52c) per vietare i trattamenti medici di transizione di genere per le persone sotto i 18 anni. La proposta, depositata dalla deputata Maria Pia Ambrosetti (HelvEthica) e sottoscritta da oltre 40 parlamentari di diversi partiti, punta a “proteggere i minori da effetti potenzialmente dannosi e irreversibili”, come infertilità, problemi di salute ossea e disturbi psicologici. A sostegno i promotori citano rapporti e decisioni di diversi Paesi – dal Regno Unito alla Svezia, dalla Finlandia agli Stati Uniti – che negli ultimi anni hanno rivisto in senso restrittivo l’accesso ai trattamenti medicalizzati per adolescenti, privilegiando un approccio più prudente e centrato sul supporto psicologico.

Nessuna discriminazione per le persone transgender

"L'iniziativa non mira a discriminare né a impedire a chiunque di esprimere la propria identità di genere, bensì a proteggere i minorenni da decisioni che potrebbero compromettere in modo irreversibile la loro salute fisica e mentale", precisano i deputati. In questo modo il Cantone garantirebbe che tali scelte vengano prese solo "quando la persona interessata abbia raggiunto la piena maturità fisica e psichica a norma di legge, minimizzando così i rischi di pentimento e le conseguenze permanenti che potrebbero derivarne".

Previste eccezioni e un sistema di monitoraggio

L'iniziativa propone un divieto di principio delle pratiche irreversibile in minorenni, ma ammette anche eccezioni a determinate condizioni quali l'accertata capacità di discernimento, valutazione interdisciplinare approfondita e consenso informato, con l’obbligo di garantire trasparenza e monitoraggio continuo. L’iniziativa, che dovrà ora seguire l’iter parlamentare, prevede anche che venga istituito un sistema di monitoraggio cantonale dei casi di disforia di genere segnalati in età minorile. Un sistema che redigerebbe ogni due anni un rapporto pubblico sullo stato della presa a carico, con particolare riferimento agli interventi di tipo psicoterapeutico e agli esiti a lungo termine.