Crisi ucraina
Un’estate all’insegna dell’integrazione
Teleticino
2 anni fa
I corsi intensivi di italiano organizzati da Lingue e sport e DECS sono “stati un successo”, ha spiegato Manuele Bertoli. A prendere parte alle attività organizzate il 60% dei ragazzi ucraini inseriti nelle scuole del Cantone

Tanti i ragazzi ucraini che quest’estate hanno preso parte ai corsi di Lingue e sport, che quest’anno propongono anche dei corsi intensivi di italiano proprio per permettere un’integrazione migliore di questi giovani nella società.

“Un bilancio più che positivo”

 “I numeri dicono che circa il 60% degli allievi ucraini già inseriti nelle nostre scuole si è iscritto facoltativamente a questi corsi, quindi una cifra rilevante”, afferma Bertoli ai microfoni di Ticinonews. “Mi pare che anche il clima sia buono e che le aspettative siano state in gran parte soddisfatte. Tutti si rendono conto che l’apprendimento della lingua è necessario per essere meglio integrati a scuola e utilizzare l’estate per fare passi in avanti credo sia stata un’ottima cosa”.

Un programma che punta all’integrazione

“Per i bambini in età di scuola elementare sono state definite delle sedi dove c’era la possibilità di iscriversi, per questi bambini alloglotti. Al mattino svolgevano lezioni di italiano nelle apposite classi con docenti di italiano, di lingua e integrazione e al pomeriggio svolgevano le normali attività di lingua e sport, quindi di scoperta del territorio, sportive, culturali e ludiche”, spiega il direttore della fondazione Lingue e sport Joël Rossetti. “Nelle sedi delle scuole medie, idem, con al pomeriggio attività prettamente sportive, quindi che andavano dalla canoa alla vela al calcio al tennis”.

Un confronto interculturale

“È stata un’esperienza sicuramente più che positiva, dove mi sono confrontata con una cultura differente, che in parte conoscevo già, che mi ha dato molto anche dal punto di vista umano”, afferma la docente di lingua e integrazione Jessica Casalini. “Conoscendo maggiormente le persone, avendo avuto la possibilità di essere a contatto con questi allievi per un tempo abbastanza prolungato, mi ha dato anche la possibilità di conoscerli meglio, oltre che naturalmente di insegnare la lingua di Dante. Ho anche imparato qualche parola di ucraino”.