
Sabato pomeriggio a Lugano ha avuto luogo il presidio antifascista in riposta alla decisione di autorizzare la manifestazione del Fronte Nazionale Elvetico. Quest'ultima, ricordiamo, era stata prima annunciata e poi annullata in quanto la Polizia non avrebbe potuto garantire la sicurezza pubblica.

Una quarantina di manifestanti e agenti in tenuta antisommossa
Su invito del Soa Molino, Strade occupate autogestite, una quarantina di persone si sono dunque riunite quest'oggi verso le 16 in Piazza Molino Nuovo. Uno striscione è stato appeso sulla fontana: "L'antifascismo è autorizzato dalla storia! Dietrofront fascioelvezia!". Nonostante il clima della manifestazione molto tranquillo, la polizia è presente sul posto con quattro camionette e agenti in tenuta antisommossa. Questo spiegamento di forze ha stupito i pochi manifestanti. Le forze dell'ordine hanno bloccato la strada perché si aspettavano più manifestanti e avevano il timore che la protesta potesse dar luogo a un corteo verso la Pensilina di Lugano.

"Anche le piccole comunità hanno il diritto di manifestare"
Fra i partecipanti del presidio, anche l'ex deputato socialista Gerri Beretta-Piccoli, il quale ai microfoni di Ticinonews ha parlato dell'importanza del diritto a manifestare: "Anche le piccole comunità devono poter manifestare, altrimenti ogni volta bisogna prendere il treno e andare a Zurigo, Ginevra o Berna? La coscienza deve essere tranquilla, qui si parla anche di Palestina e la posizione del Consiglio federale non è chiara". Sull'autorizzazione della manifestazione del Fronte Nazionale Elvetico concessa dal Municipio di Lugano: "Hanno fatto il passo più lungo della gamba".
