Rodi-Fiesso
Un sogno “con le mani in pasta” per rendere omaggio alla Leventina
© Sabina Ticozzi Righetto
© Sabina Ticozzi Righetto
Andrea Scolari
11 ore fa
Il 18 novembre si sono ufficialmente accese le macchine del Pastificio alpino “Che Pasta” di Rodi-Fiesso. La proprietaria: “L’idea era nel cassetto dei sogni da molti anni, ora dedico tutte le mie energie per far decollare questo progetto”.

Un territorio conosciuto e vissuto da sempre, dapprima “durante le vacanze estive e invernali nella casa dei nonni a Rodi, poi in quella dei genitori a Dalpe” e che oggi ha deciso di chiamare casa, visto che da qualche anno ci vive stabilmente insieme a suo marito. È anche per questo che Sabina Ticozzi Righetto definisce la sua pasta, “un omaggio alla Valle Leventina”. Sì, perché dal 18 novembre a Rodi-Fiesso è ufficialmente nato il “Pastificio Alpino Che Pasta”, che trova spazio in quello che una volta era il Ristorante Guscetti.

“Ho sempre amato mettere le mani in pasta”

L’idea, ci spiega Ticozzi Righetto, “era nel cassetto dei sogni da molti anni, ma solo a inizio 2025 ha iniziato a concretizzarsi. Ho sempre amato mettere ‘le mani in pasta’ e così a maggio ho deciso di svolgere un corso intensivo di produzione di pasta a Ginevra, attraverso l’Associazione Pastai Svizzera”. Una settimana “intensa ma davvero utile”, sotto la supervisione dello chef Enzo Cianci e di Martina Saviano: “entrambi dei veri maestri che ancora oggi mi supportano e sono sempre disponibili al confronto e ai suggerimenti”.

La ricerca dello spazio perfetto

Terminato il corso è iniziata la ricerca del luogo adatto per iniziare questa nuova avventura. “La proposta dei proprietari dell’ex Ristorante Guscetti mi è sembrava perfetta: c’era una cucina parzialmente pronta ed era proprio a Rodi-Fiesso”.

“Vivere il territorio e rispettare l’ambiente”

Il laboratorio di Sabina Ticozzi Righetto “è decisamente di tipo artigianale”, ci spiega. “Nella mia vita ho fatto diverse esperienze che mi hanno permesso di sviluppare delle competenze nella trasformazione delle materie prime in cibo, soprattutto nell’importanza di avere e consumare prodotti sani e il più possibile a chilometro zero”. L’obiettivo di “Che Pasta” è quello di “vivere il territorio e rispettarne l’ambiente”. Per questo “il formaggio proviene dal Caseificio Togni di Nante, la carne dalla Macelleria Piccoli di Piotta; la farina arriva dal Mulino Maroggia: un po’ più lontano ma pur sempre in Ticino”. E in futuro anche altri ingredienti verranno cercati e presi da produttori locali.

“Ora tutte le mie energie sono in questo progetto”

L’obiettivo iniziale della nostra interlocutrice “è di far apprezzare la propria pasta. Un prodotto semplice e genuino, ma che sa anche essere gustoso con i suoi ripieni particolari e raffinato, con le forme fatte a mano per i momenti speciali”. Poi, ci dice, “si vedrà cosa avrà in serbo il futuro per questa nuova attività”. Un progetto, quello del pastificio alpino di Rodi-Fiesso, in cui Sabina Ticozzi Righetto oggi “mette tutte le proprie energie”, anche grazie al “supporto della sua famiglia, dei figli e del marito”.