Salute
Tumore alla prostata, "con tanta pazienza ho superato la malattia"
Redazione
un anno fa
È la seconda causa di morte in Svizzera e colpisce 300 uomini ogni anno in Ticino. Ticinonews ha raccolto la testimonianza di un uomo a cui era stata diagnosticata la malattia.

Il tumore alla prostata “è una vera e propria piaga sociale”. Così lo ha definito Andrea Gallina, primario di urologia all’Ospedale Regionale di Lugano, a Ticinonews. Una malattia che rappresenta la seconda causa di morte negli uomini e che in Ticino colpisce 300 persone ogni anno, 6'500 a livello svizzero. Una soluzione per diminuirne il tasso di mortalità esiste, è la diagnosi precoce, ma per farla bisogna superare lo scoglio dell’imbarazzo e della vergogna e decidere di sottoporsi a un controllo medico. “Per una visita di routine col medico di famiglia mi hanno trovato il PSA (antigene prostatico specifico, ndr.) che era molto aumentato e mi ha suggerito di andare dall’urologo, che ha poi trovato che c’era un grosso problema: un tumore”. Vito Viganò è un paziente oncologico che oggi ci ha raccontato la sua storia e la sua lotta contro il cancro alla prostata.

La testimonianza

“Data la mia età avanzata non erano possibili né l’intervento chirurgico né la radioterapia”. L’unica cura efficace per Vito erano le iniezioni di ormoni “che mantenevano almeno ridotto lo sviluppo del tumore”. Nonostante l’accettazione di questa situazione difficile, Vito si è visto portar via un fattore importante, ovvero “avere l’impressione di essere un anziano ma in buona salute. Adesso mi sento un vecchio ammalato”. Dopo qualche tempo di cura ormonale “l’oncologa mi ha dato la bella notizia che avevano deciso di offrirmi la possibilità di fare una radioterapia malgrado la mia età, data la mia buona condizione fisica. Per me è stato come un nuovo permesso di vivere, di poter essere di nuovo il vecchio in buona salute di prima”. Questa cura di radioterapia non è stata di certo una passeggiata, “con dei sintomi fastidiosi ma senza dolore. Ora sto bene, sono contento, ho avuto un buon trattamento. C’è voluta molta pazienza, ma penso sia valsa la pena per poter aver ancora gli anni, quelli che la vita mi concede e di averli in buona salute, questo è importante per me”.

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