Le Commissioni paritetiche hanno già molto denaro, mentre i lavoratori ne hanno sempre di meno. Per questo l’Organizzazione per il lavoro in Ticino chiede che il contributo dell’1% sui salari sia portato ollo 0,5%. TiSin chiede, inoltre, “chiarezza sulla gestione degli ingenti mezzi finanziari (solo in Ticino decine di milioni di franchi) che fuoriescono dalle tasche dei lavoratori e confluiscono nelle ricche casse delle Cp senza che nessuno sappia (lavoratori e lavoratrici in primis) l’uso esatto che ne viene fatto”, si legge in una nota.
Ai lavoratori che sottostanno a un contratto collettivo di lavoro viene detratto un contributo di solidarietà dell’1%, lo stesso va pagato dal datore di lavoro. Per TiSin questo non ha nulla di solidale, “ma di fatto si tratta di una tassa contrattuale troppo elevata imposta ai lavoratori e lavoratrici”, per questo chiede che venga dimezzato e che l’utilizzo sia finalizzato “all’esclusivo interesse dai lavoratori e non per favorire interessi che nulla hanno a che fare con la materia contrattuale. È opinione di Tisin che i tempi siano maturi per doverlo fare e in tal senso si adopererà con ogni mezzo affinché i lavoratori e le lavoratrici siano alleggeriti di tale balzello, non più giustificato dell’enorme massa finanziaria che confluisce nelle casse delle Cp”.
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