
Entro il 2045 il Ticino potrebbe contare su una rete ciclabile lunga 800 chilometri. È l’obiettivo ambizioso della strategia “Ticino Bici 2045”, messa in campo dal Dipartimento del territorio per promuovere la mobilità lenta come valida alternativa all’automobile. Un piano che va oltre la semplice costruzione di nuove piste, poiché punta a un cambiamento "di mentalità", a infrastrutture più moderne e sicure, e a rendere il Cantone più a misura di ciclista.
Un rete capillare: da 570 a 800 chilometri
Il cuore della strategia è indubbiamente costituito dallo sviluppo della rete ciclabile, che oggi si estende per circa 570 chilometri. L’obiettivo è ampliarla fino a 800 km, includendo anche le tratte comunali. Tiziano Bonoli, capo dell’Ufficio mobilità lenta e del supporto, spiega: «Al momento abbiamo una rete di competenza cantonale di circa 570 km. La vogliamo portare – grazie alle parti di rete comunali – a 800 km, in un orizzonte di circa vent’anni. Questa cifra potrà ancora variare a seguito di un dialogo intenso che intendiamo intraprendere con i Comuni, al fine di sviluppare in modo capillare la rete ciclabile».
Un investimento di 180 milioni
In totale sono 67 i progetti previsti, per un investimento complessivo di circa 180 milioni di franchi. Alcuni progetti già realizzati saranno affiancati, ampliati e/o modificati (messa in sicurezza e/o resi più attrattivi), mentre altri devono ancora essere avviati. Esempi significativi si trovano sia nel Locarnese sia nel Bellinzonese, dove sono già attivi degli ottimi collegamenti ciclabili. «Attualmente, ad esempio» racconta Bonoli «il collegamento Locarno-Ascona è assicurato da una passerella realizzata nel 2020. A questa si vuole affiancare una nuova passerella, più vicina al lago, per ampliare l’offerta, soprattutto in chiave turistica, destinata a chi si vuole spostare in bicicletta».
Miglioramento delle infrastrutture
L’estensione della rete, come anticipato, è solo uno dei tasselli del piano. La strategia include anche un miglioramento generale delle infrastrutture esistenti, a partire dal potenziamento dei posteggi per biciclette e dallo sviluppo della segnaletica. «Attualmente il numero di posteggi è buono, ma forse la qualità non è sempre eccezionale» afferma Bonoli. «Con questa visione si vuole promuovere una maggiore qualità, un maggior numero di posteggi, e un aumento della sicurezza contro furti e vandalismi. L’intento è quello di diffondere questa visione su tutto il Cantone, con misure di cofinanziamento e la definizione di standard progettuali».
Educazione alla mobilità lenta
Infine, l'arduo obiettivo di cambiare l'attuale mentalità: promuovere l’uso quotidiano della bicicletta significa anche agire sulla cultura e sull’educazione fin dalla giovane età. «È un punto sensibile, ma fondamentale» sottolinea Bonoli. «Uno dei primi passi è sicuramente l’educazione dei bambini in età scolastica. I bambini di oggi saranno gli utenti di domani, fra dieci, quindici o vent’anni. È importante che abbiano non solo l’abilità di guidare una bicicletta, ma anche la consapevolezza dei pericoli, delle regole e dei comportamenti da adottare per convivere in sicurezza con gli altri mezzi di trasporto».