Medio Oriente
Situazione umanitaria in Palestina, per il Ticino la Confederazione "deve condannare quanto fatto da Israele"
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Redazione
3 giorni fa
Il Consiglio di Stato chiede al Consiglio federale di adoperarsi per favorire una pace duratura in Medio Oriente e condannare le violazioni commesse da Israele nella Striscia di Gaza. Altri appelli sono stati lanciati in direzione di Berna.

Una lettera firmata dal Consiglio di Stato ticinese per chiedere al Consiglio federale di "assumere una posizione di condanna nei confronti delle violazioni del diritto internazionale umanitario, commesse dalle forze armate dello Stato di Israele nell’ambito dell’occupazione della Striscia di Gaza". È quanto fatto oggi dal governo ticinese. "Il Ticino, come il resto del mondo", si legge nella nota, "sta assistendo al progressivo deterioramento della situazione umanitaria in Palestina, divenuta da tempo insostenibile".

"Quanto fatto non basta"

L'esecutivo ticinese "ritiene che gli sforzi attuati dalla Svizzera a protezione della popolazione di Gaza siano insufficienti e che sia giunta l’ora che la Svizzera assuma una chiara e coraggiosa posizione di condanna nei confronti dell’occupazione israeliana e delle violazioni del diritto internazionale umanitario, onorando così la tradizione umanitaria elvetica, come esplicitato anche dall’articolo 54 della Costituzione federale, e soprattutto dalla sua responsabilità di Paese depositario delle Convenzioni di Ginevra".  

Le richieste ticinesi

Nel dettaglio, la lettera del Consiglio di Stato ticinese chiede che il Consiglio federale, "senza ulteriori indugi: si adoperi per favorire una pace duratura in Medio Oriente basata sul dialogo; faccia in modo che siano garantiti tutti gli sforzi diplomatici affinché venga ristabilito urgentemente il rispetto del diritto umanitario internazionale; condanni in modo chiaro e inequivocabile le gravissime e reiterate violazioni del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario commesse nella Striscia di Gaza dal Governo dello Stato di Israele, ribadendo la necessità di una liberazione immediata di tutti gli ostaggi israeliani ancora detenuti da Hamas; operi perché siano garantiti l’immediata distribuzione e l’accesso agli aiuti umanitari alla popolazione civile di Gaza attraverso il CICR e le organizzazioni internazionali riconosciute e i canali consueti in ottemperanza alle Convenzioni vigenti, ed evitando qualsivoglia politicizzazione dell’aiuto umanitario".

"Neutralità non significa stare zitti"

Oltre al Governo, anche 18 personalità ticinesi provenienti da diversi settori, dalla cultura alla politica, passando per la sanità, hanno scritto al Consiglio federale per chiedere "un impegno deciso e fermo per sbloccare la situazione umanitaria a Gaza". La maggioranza del Governo svizzero e dell'Assemblea federale, spiega a Ticinonews l'avvocato Paolo Bernasconi, già membro del Comitato internazionale della Croce Rossa, "hanno un atteggiamento che non tiene conto della tradizione del nostro Paese. Neutralità non significa vedere l'oppressione e tacere, non si può essere neutrali tra l'ingiustizia e la giustizia. Il Consiglio federale deve prendere posizione contro l'oppressore non solo a parole, ma anche a fatti. Leggasi con aiuti finanziari e con sanzioni".

La missiva, come si legge sul Corriere del Ticino, è stata firmata da Roberto Antonini, giornalista; Brenno Balestra, medico internista; Paolo Bernasconi, avvocato, a lungo componente del Board della Croce Rossa Internazionale; Mario Botta, architetto e fondatore dell’Accademia di Mendrisio; Marina Carobbio Guscetti, medico e consigliera di Stato; Armando Dadò, editore; Fiorenzo Dadò, economista e presidente del Centro; Carla Del Ponte, già procuratrice capo del Tribunale penale internazionale dell’Aja; Flavio Del Ponte, medico chirurgo di guerra; Morena Ferrari Gamba, imprenditrice, già presidente del Consiglio comunale di Lugano; Daniele Finzi Pasca, attore e regista; Giorgio Fonio, sindacalista e consigliere nazionale del Centro; Cristina Maderni, presidente della FTAF e deputata PLR in Gran consiglio; Pietro Majno-Hurst, medico chirurgo; Benedetto Zefiro Mellacqua, medico psichiatra; Giovanni Pedrazzini, medico cardiologo; Francine Rosenbaum, etnolinguista; Marco Solari, già presidente del Locarno Film Festival.

Due lettere al Municipio di Lugano

Anche da Lugano si sono sollevati appelli affinché il Municipio esorti il Consiglio federale a pronunciarsi su quanto sta avvenendo a Gaza. Sull'esempio di quanto fatto dalle città di Ginevra e Losanna, due lettere, inviate tra ieri e oggi, chiedono al Municipio di aderire a un'iniziativa delle due città romande, le quali chiedono un intervento chiaro e deciso del Consiglio federale di fronte alla drammatica situazione nella Striscia di Gaza. La prima è stata firmata da un gruppo di cittadini, tra cui figurano anche attuali ed ex consiglieri comunali (Aurelio Sargenti, Federica Colombo ; Claudio Ferrata; Morena Ferrari Gamba; Alberto Leggeri ; Consuelo Marcoli ; Pietro Montorfani; Tessa Prati ; Fabio Pusterla; Nina Pusterla ; Fabio e Gabriella Soldini ; Stefano Tibiletti; Filippo Zanetti ; Marco Vitali). La seconda è stata inviata da 11 consiglieri comunali di diversi partiti (Danilo Baratti, Céline Antonini, Carola Barchi, Sara Beretta-Piccoli, Edoardo Cappelletti, Federica Colombo, Michele Malfanti, Tamara Merlo, Luisa Orelli, Nina Pusterla, Carlo Zoppi). Oggi gli Esecutivi di Bellinzona e Locarno hanno deciso di sottoscrivere la dichiarazione.