Ticino
Sgomberato l’ex Macello
Redazione
2 anni fa
Le forze dell’ordine sono intervenute nella notte prelevando gli occupanti, anche se due persone sono ancora sul tetto. Il Csoa il Molino aveva rioccupato ieri gli spazi del sedime, a 7 mesi esatti dallo sgombero del 29 maggio

(aggiornamento 09:25) L’ex Macello, rioccupato ieri pomeriggio a 7 mesi esatti dalla demolizione parziale del 29 maggio scorso, è stato sgomberato dalla polizia nella notte, attorno alle 5. Ne da notizia l’Rsi, che viene confermata anche dai canali degli autogestiti, dove si invitano i sostenitori a recarsi comunque sul posto. Sembra infatti che due persone questa mattina fossero ancora sul tetto, come confermato a Radio3i anche dalla Consigliera comunale Mattea David e dal municipale Roberto Badaracco, che è sul posto per cercare di trattare. Al momento invece ne rimane solo una, sembrerebbe una ragazza. La Polizia cantonale comunica di aver effettuato 11 fermi e due arresti tra la giornata di ieri e questa mattina.

Immagine Ticinonews
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Sul posto secondo nostre informazioni sono presenti cinque camionette della polizia con un’autoscala dei pompieri e almeno 30 agenti in tenuta antisommossa. Un’altra trentina di persone, sostenitori del Molino, si è invece ritrovata dall’altra parte del fiume.

Scontri nella serata di ieri
Ieri, dopo un pomeriggio in cui la manifestazione si è svolta in una relativa calma, poco prima delle 20 la situazione si è scaldata. Fra Polizia e autogestiti si è infatti giunti allo scontro: da una parte si assiste al lancio di oggetti da parte dei manifestanti, dall’altra all’utilizzo di proiettili di gomma e di spray al pepe da parte degli agenti.

Secondo informazioni da noi raccolte, la tensione sarebbe salita quando alcuni autogestiti hanno provato a rimuovere le transenne che circondano l’area demolita della struttura. In quel momento, gli agenti avrebbero provato ad allontanarli. A questo tentativo della Polizia, i manifestanti hanno risposto con del lancio di oggetti, seguito dall’utilizzo di spray al pepe e proiettili di gomma da parte degli agenti, i quali avrebbero poi “caricato” contro i manifestanti in una terza occasione.

Sul posto è inoltre intervenuta un’ambulanza per il soccorso di una persona presente, forse in seguito all’esposizione allo spray urticante.

Di nuovo sul tetto
La manifestazione era iniziata ieri attorno alle 13, sul posto era inizialmente presente una cinquantina di persone. Un paio di esse erano salite sul tetto, issando una bandiera palestinese e diversi striscioni che polemizzano contro il recente decreto d’abbandono riguardo alla demolizione. Se in un primo momento le forze dell’ordine giunte sul posto si sono allontanate dalla zona, agenti in tenuta antisommossa sono arrivati quando i manifestanti si sono riversati in strada, bloccando il traffico. La polizia ha bloccato l’accesso all’area dell’ex Macello agli autogestiti per evitare che altre persone entrino nel sedime. Nel frattempo, la maggior parte dei manifestanti si è spostata sul retro della struttura, forse per cercare un’entrata alternativa. All’interno dell’area dovrebbero esserci una quindicina di manifestanti. Alcuni di loro sono nuovamente saliti sul tetto dello stabile, poi scesi una seconda volta intorno alle 18.30.

Dal tetto sono anche stati sparati dei fuochi di artificio.

Due fermi
Tutta l’area dell’ex Macello è circondata dalla Polizia. Gli agenti stanno forse attendendo l’ordine di sgombero, ma secondo nostre informazioni questo potrebbe non giungere immediatamente. Secondo quanto riferisce il CdT, nel Parco Lambertenghi la Polizia avrebbe operato due fermi e sarebbe stato usato anche dello spray al pepe. Nei confronti degli agenti presenti i manifestanti hanno rivolto ingiurie.

Il Municipio denuncia
Contattato da Ticinonews, il sindaco di Lugano Michele Foletti ha fatto sapere che il Municipio, “riunitosi al volo”, ha sporto denuncia. “È violazione di domicilio”, ci ha detto.

Slogan contro la Polizia
I toni degli slogan proclamati dai manifestanti sono piccati: “È il ricordo che tiene viva la nostra rabbia”, “Se ci sono sbirri in borghese li invito ad andarsene, invito i presenti a vedere se ci sono in giro persone strane”, “Ribadisco che non è un mestiere essere uno sbirro”, “Siamo in uno Stato di polizia”,“Adesso siamo in strada non potete sgomberarci, non mi sposto neanche se mi prendete a calci”.

“Avevamo lasciato le piastre accese”
“Sette mesi dopo lo sgombero del C.S.O.A. il Molino ci è sorto un fortissimo dubbio: forse abbiamo dimenticato le placche della cucina accese...”, hanno scritto gli autogestiti nella nota inviata per annunciare l’occupazione delle rovine dell’ex centro autogestito. “La preoccupazione ci ha spinto a rientrare per assicurarci che un incendio – come già successo in maniera dolosa altre due volte in questi quasi 25 anni - non divampi. Trattandosi di uno “stato di necessità”, rientrare non dovrebbe avere alcuna conseguenza sulle persone che provvederanno alla messa in sicurezza dello stabile, così come la demolizione della sua parte abitativa non ha avuto alcuna ripercussione sul municipio di Lugano e sulla polizia”.

“Un saluto complice ai cuori ribelli! La libertà non si mendica, si conquista!”, conclude la nota, specificando anche che “Ci teniamo a dire che siamo consapevoli della situazione sanitaria attuale, proprio per questo riteniamo che sia necessario incontrarsi e confrontarsi”.

Il punto informativo radioTV delle 14.58

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