Ticino
Salario minimo, parla Vitta
Lara Sargenti
3 anni fa
Il Consigliere di Stato ha incontrato Unia e Ocst dopo la vicenda del CCL sottoscritto da tre aziende del Mendrisiotto: “Occorre monitorare che non vi siano derive”

Si è tenuto ieri un incontro tra il Governo e i sindacati Unia e Ocst, che a gran voce avevano invocato un intervento politico sul rispetto del salario minimo, che tre aziende manifatturiere del Mendrisiotto (la Plastifil a Mendrisio, Ligo Electric a Ligornetto e Cebi a Stabio ) starebbero aggirando, approvando un CCL stipulato grazie alla mediazione delle organizzazioni TiSin e Ticino Manufactoring.

La richiesta dei sindacati è quello di far annullare i CCL nelle tre aziende e di convocare un vertice che coinvolga anche i rappresentanti delle associazioni economiche (AITI e Camera di Commercio), ma sull’esito dell’incontro di ieri non si sono espressi. I quotidiani Corriere del Ticino e La Regione sono invece riusciti a strappare un commento al Consigliere di Stato Christian Vitta, che ha definito l’incontro costruttivo. “Si è discusso di come affrontare queste settimane di avvicinamento al mese di dicembre, allorché entrerà in vigore la legge sul salario minimo, e di come gestire il dopo per evitare derive rispetto a quanto stabilisce la normativa cantonale”, ha sottolineato il direttore del Dipartimento finanze ed economia. “Da dicembre, quando partiranno i controlli dell’autorità che vigilerà sull’applicazione della legge, se si constateranno contratti di lavoro non validamente sottoscritti dalle parti, verrà a cadere l’eccezione contemplata dalla normativa: in questi casi, le aziende dovranno quindi adeguarsi subito al salario minimo legale, non potendo più appellarsi alla deroga per i Ccl prevista appunto dalla legge». In poche parole, le aziende che vogliono fare valere un CCL, dovranno dimostrare di avere un contratto valido.

A Ticinonews ore 12 Christian Vitta ha ribadito che a partire da dicembre verranno effettuati i controlli da parte delle autorità preposte: “Solo lì si potrà dire qualcosa di più preciso sul caso specifico” delle tre aziende, ha precisato Vitta. “La nostra intenzione è comunque quella di mettere al tavolo la parte sindacale e il padronato per condividere alcuni principi nell’ambito dell’applicazione della legge”.

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