
In Ticino i bisogni dell’utenza con problemi di dipendenza sono sempre di più e sempre più complessi. È quanto emerge dal rapporto di attività 2024 pubblicato dalla Fondazione Ingrado, che ha vissuto un anno caratterizzato da un percorso di consolidamento e di riorientamento dei servizi. “L’alcol è sempre presente quale problematica molto diffusa, ma abbiamo notato un aumento soprattutto negli ambiti legati alle patologie comportamentali, quindi i disturbi comportamentali”, spiega a Ticinonews il vicedirettore di Ingrado Marcello Cartolano. “Anche le sostanze sono sempre molto preoccupanti, in quanto c’è una diffusione importante. Abbiamo poi delle aree critiche legate alle sfide sociali”.
Il progetto "Pipecrack"
A balzare all’occhio è anche il dato relativo all’aumento del 52,6% del numero di kit di riduzione del danno distribuiti nell’ambito del progetto "Pipecrack". “Si tratta di kit che servono al consumo di sostanze, con l’obiettivo di ridurne i danni”, prosegue Cartolano. Nello specifico “il programma è nato proprio per la tendenza all’aumento dell'assunzione di cocaina fumata, il crack. Abbiamo dunque implementato questo genere di prestazione che ha lo scopo di proteggere e dare un sostegno alla salute dei consumatori, ma anche di ridurre i disagi e le malattie trasmissibili, così come tutto ciò che può andare a incidere sulla sicurezza della popolazione”. Questo genere di consumo “crea infatti disagi a livello sociale, ma pure la preparazione delle sostanze genera littering e problemi correlati”.
"Offrire tempestivamente dei supporti adeguati"
Il fenomeno dei consumi, va precisato, è in continua evoluzione. “Siamo molto legati anche a quelle che sono le abitudini, le tendenze e le ansie sociali, e stiamo molto attenti a notare le modifiche nei comportamenti”. La popolazione “sta tendendo a sviluppare degli atteggiamenti sempre più a rischio, legati ad esempio allo sviluppo delle tecnologie, ma anche alla diffusione di nuove sostanze e all'abuso e consumo di farmaci non prescritti. Per noi è dunque importante monitorare questo genere di cambiamenti e offrire tempestivamente dei supporti adeguati”, conclude Cartolano.
L'intervista a Marcello Cartolano: