Economia
Rialzo del tasso guida, “la BNS mostra rigore nella lotta all’inflazione”
Redazione
un anno fa
Il giornalista economico Lino Terlizzi commenta la decisione della Banca Nazionale Svizzera di alzare il tasso guida al +1,5%. "Era necessario, visto il livello dell'inflazione".

La notizia è giunta questa mattina: malgrado le turbolenze sui mercati finanziari mondiali la Banca nazionale svizzera (BNS) prosegue nella lotta contro il rincaro e inasprisce ulteriormente la sua politica monetaria: l'istituto ha innalzato di 0,50 punti il suo tasso guida, portandolo dal +1% al +1,50%. Come leggere questa decisione? Ticinonews lo ha chiesto al giornalista economico Lino Terlizzi. “Ci si aspettava un ulteriore rialzo dei tassi guida in Svizzera, anche se non si sapeva esattamente in quale misura”, spiega Terlizzi. Il messaggio che esce dalla decisione della BNS “è quello di un rigore nella lotta contro l’inflazione”. La Banca Nazionale ha deciso di proseguire in questa direzione, con una percentuale di aumento dei tassi di interesse non indifferente, “proprio per mostrare che non ci sono cedimenti nella lotta all’inflazione, la quale rimane una priorità”. Quando l’inflazione rimane a livelli alti “si rischia infatti di intaccare seriamente sia i consumi sia gli investimenti”.

“Una misura necessaria”

Questa politica delle Banche centrali ha già avuto un impatto importante sul sistema bancario. Il timore è che possano esserci ulteriori conseguenze, tuttavia “le crisi a cui sono andate incontro alcune banche, soprattutto quelle regionali negli Usa o il CS in Svizzera, non sono state originate tanto dall’aumento dei tassi di interesse, quanto da errori di peso fatti negli anni dagli stessi istituti”, prosegue Terlizzi. L’innalzamento dei tassi, infatti, “tocca tutto il sistema bancario, quindi se fosse questa l’unica ragione dell’andamento attuale dovrebbero esserci altre banche in crisi, cosa che invece oggi non avviene”. La crescita dei tassi “ha aspetti negativi e positivi per l’economa, ma quando l’inflazione è a questi livelli si rende necessaria”.

L’economia regge, lo conferma l’aumento del PIL

Nonostante queste turbolenze a livello finanziario, l’economia sembra reggere. La BNS ha infatti alzato le previsioni di crescita del PIL per quest’anno, e così ha fatto anche l’istituto BAK, che conferma l’aumento dello 0,7% previsto per il 2023, e anche quello per l’anno prossimo seppure rivedendolo leggermente al ribasso. “Per quanto riguarda l’economia svizzera, io credo che queste previsioni siano ragionevoli”, commenta Terlizzi. “Non siamo in recessione, nonostante tutti i problemi del contesto geopolitico ed economico internazionale, e c’è una crescita, seppur rallentata. Sulla base di quello che si vede, queste previsioni di un mantenimento in area crescita per la Svizzera sono ragionevoli”.

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