
Sono due i giovani lupi che sono stati abbattuti dopo gli ordini di regolazione di tre banchi emanati lo scorso 29 novembre dal Consiglio di Stato e validi dal 1° dicembre al 31 gennaio 2024. Lo comunica L’Ufficio della caccia e della pesca (UCP), precisando che uno appartiene al branco Carvina e l'altro al branco Val Colla.
Gli ordini di regolazione
Gli ordini di regolazione, ricordiamo, prevedevano la rimozione di un giovane lupo del branco Carvina, la rimozione fino ad un massimo di tre giovani lupi del branco della Val Colla e la rimozione di un giovane lupo del branco dell’Onsernone. Con l’espressione “giovani lupi”, precisa l'UCP, si intende gli individui nati durante l’anno 2023.
Non sono stati coinvolti cacciatori
Data la difficoltà nel distinguere i giovani lupi da quelli adulti in questo periodo dell’anno, oltre al fatto che i tiri di abbattimento dovevano avvenire solo a determinate condizioni, queste operazioni comportavano un elevato margine di errore. Per questo motivo l’UCP, sentita anche la Federazione Cacciatori Ticinesi, aveva deciso di non avvalersi dell’aiuto dei cacciatori. L’impegno dei guardacaccia per queste operazioni, e in particolare per il monitoraggio intensificato, le ronde notturne e gli appostamenti, è stato quantificato in 1050 ore di lavoro.
Gli esemplari abbattuti
Un giovane lupo maschio di 26.6 kg, appartenente al branco Carvina, è stato abbattuto in territorio del Comune di Mezzovico. Il Centro di Medicina dei Pesci e della Fauna Selvatica (FIWI) di Berna ha stimato la sua età a 6-8 mesi. Un giovane lupo femmina di 23.2 kg appartenente al branco transfrontaliero Val Colla è stato abbattuto in territorio del Comune di Isone. Anche in questo caso le analisi di routine condotte dal FIWI di Berna hanno stimato un’età attorno a 8 mesi. "Il fatto che questo branco abbia passato diverso tempo sul territorio italiano è stato il motivo principale che non ha permesso di completare la sua regolazione con l’abbattimento di altri 2 giovani lupi", spiega l'UCP.
Perché non è stato abbattuto nessun esemplare del branco Onsernone
Per il branco transfrontaliero dell’Onsernone, "la difficoltà primaria nel portare a termine l’ordine di regolazione è da ricondurre al fatto che il branco è rimasto quasi esclusivamente sul territorio italiano, con limitate e brevi incursioni sul suolo cantonale (come si evince dalle immagini ottenute in remoto), oltre che alle caratteristiche del suo areale di distribuzione che non hanno permesso di anticiparne gli spostamenti".
