
L’assemblea che avrebbe dovuto avere un carattere formale col solo scopo di nominare quattro nuovi membri del comitato ha invece scaturito tensioni sia interne che con l’autorità cittadina. Lo rende noto La Regione, dove viene specificato che l’assemblea straordinaria del Rabadan, tenutasi ieri sera nella sede di Carasso, ha invece portato a galla questioni spinose irrisolte che erano state accantonate con troppa facilità, poi approfondite nel corso della serata.
Cos’è successo
Tutto è da ricondurre alle dimissioni in blocco annunciate da quattro membri su nove di comitato (peraltro freschi di nomina): Nicola Reggiori, Laura Losa, Andrea Huber e Nicolò Sartori. La sessantina di soci del Rabadan ha quindi designato al loro posto Nicola Ravasi (finanze), Marco Ottini (sicurezza) e Monica Tomatis (segretariato), mentre deve ancora seguire la quarta nomina. Tutto sembrava procedere senza intoppi, fino all’alzata di mano di qualcuno presente in sala che chiedeva le motivazioni di chi ha deciso di rinunciare al comitato. Sempre a detta de La Regione, non sono mancati imbarazzo e sorpresa generale, ma le risposte non si sono fatte attendere. A rompere il ghiaccio Nicola Reggiori, affermando che “Nel comitato vi sono più generazioni con approcci differenti nel fare e progettare carnevale. Vi sono stati grossi attriti e una mancanza di condivisione delle decisioni prese. E io non accetto di dar seguito a decisioni non prese dal comitato in regolari sedute”. A lui si è aggiunto Andrea Huber sottolineando come “La mancanza di collegialità ha pesato parecchio e ne ha fatto le spese l’approccio costruttivo. La Società Rabadan ha un grande difetto: regna l’intelligenza individuale a scapito di quella collettiva”. Il colpo di grazia è infine arrivato da Nicolò Sartori “È difficile remare nella stessa direzione se manca una visione condivisa degli obiettivi”. Gli episodi concreti che avrebbero però aiutato i presenti a comprendere meglio la situazione non sono stati tuttavia nemmeno citati.
“Poca unione”
Assente la replica del presidente Giovanni Capoferri, che ha lasciato intendere che comprende e, forse, un po’ condivide le motivazioni dei partenti. Una volta finita la seduta, Capoferri ha ricordato di aver assunto la presidenza solo il 23 giugno 2021 dopo aver passato alcuni anni nel comitato “Ho intuito subito che c’era purtroppo qualcosa che non andava. Una mancanza di amalgama che si trascinava, credo, da qualche tempo. Una coesione che probabilmente chi mi ha preceduto non è stato in grado di coltivare”. “Chi mi ha preceduto” è rivolto a Flavio Petraglio (ieri assente) in quanto l’anno scorso non ha fatto pressioni per un nuovo mandato dopo i canonici cinque anni. Il comitato non è però formato solo da una persona e neanche i singoli membri sono riusciti a trovare un comun denominatore su quanto non è stato poi esplicitato ieri sera in assemblea.
Critiche al Municipio
Fra i temi sensibili c’è anche la mancata edizione in versione tradizionale del Rabadan 2022, annullata già nel 2021 causa pandemia, sostituita all’ultimo dal cosiddetto Rababar organizzato dagli stessi bar della città a seguito del “liberi tutti” deciso da Berna di un mese fa. La stessa mano alzata di prima ha poi chiesto delucidazioni sul perché la Società Rabadan non abbia marcato presenza con un piccolo evento, come ad esempio una risottata o con la presenza dei regnanti e della corte. Le autorità cittadine sono state pertanto criticate su più punti “Primo, mentre i Municipi di Chiasso, Tesserete e Biasca hanno interpellato e coinvolto le rispettive società di Carnevale per rimpolpare un po’ i programmi degli eventi, noi da Palazzo Civico non abbiamo ricevuto alcun segnale. Ci saremmo aspettati una maggiore considerazione. Tuttavia... mi chiedo se non sia stato un bene perché, come successo nell’edizione 2020, la pandemia è ancora fra noi e saremmo stati facilmente di nuovo additati come i responsabili della diffusione del Covid qualora i casi (come in effetti è poi successo: ndr) fossero di nuovo aumentati. Comunque, il comitato di fronte a questa situazione ha ritenuto opportuno di impedire alla nostra corte di prendere parte ufficialmente al RabaBar” ha commentato Capoferri.
Parco urbano? Nessuna intesa
Anche il Carnevale estivo al Parco urbano, previsto dal 15 al 19 giugno, è stato un altro tema delicato. A La Regione Capoferri ha infatti dichiarato che «Purtroppo con i servizi comunali di Bellinzona non c’è stato nulla da fare» aggiungendo che «Ci han detto di no per evitare la concomitanza con l’open air di Monte Carasso e non c’è stato verso di fargli cambiare idea. Abbiamo anche proposto di spostare l’open air al Parco urbano, di organizzare insieme un bellissimo evento che avrebbe fatto contenti tutti, gli amanti del carnevale e gli appassionati di musica. Invece niente da fare».
Lumino riaccende la speranza
Un evento pre-estivo (sempre fra il 15 e il 20 giugno) è oggetto di trattative col Municipio di Lumino, dove si vogliono coinvolgere guggen, gruppi e carri, il tutto accompagnato anche da musica live. La decisione e la definizione del programma dovrebbe arrivare entro un paio di settimane, ma per ora si possono già segnare sul calendario due date certe: il 25 giugno e il 7 luglio sarà in concerto rispettivamente nel Bellinzonese e a Tesserete Davide Van De Sfroos.
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