
“Società bucalettere: tutto sotto controllo?” Questo il titolo dell’interrogazione comunale firmata da Edoardo Cappelletti (PC) e dal gruppo PS, in cui si chiedono al Comune delucidazioni sugli “enti giuridici operanti nel settore finanziario che, non essendo facilmente rintracciabili in mancanza di uffici o recapiti propri, possono celare attività illecite come il riciclaggio, la truffa o la frode fiscale”. Un tema balzato di recente agli onori della cronaca dopo le recenti operazioni contro la ‘ndrangheta in Svizzera, e in particolare in Ticino, oltre alla stima di almeno venti cellule mafiose presenti in tutta la Confederazione. Nell’interrogazione si fa riferimento in particolare all’intervista a Paolo Bernasconi alla NZZ am Sonntag in cui l’ex procuratore pubblico affermava che ‘’per anni mafiosi e loro sodali hanno potuto aprire società bucalettere in Ticino e in Mesolcina, utilizzate per celare le loro attività criminali mentre polizia, procure, autorità comunali e del registro di commercio stavano a guardare’’.
Partendo da questi presupposti, Cappelletti e il Gruppo PS pongono le seguenti domande al Municipio:
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