Ticino
Proteste all'USI? Lambertini: "Pronti ad ascoltare gli studenti, ma si evitino le escalation"
Redazione
2 mesi fa
La rettrice dell'Università della Svizzera Italiana sulla possibilità di manifestazioni nel campus: "Gli alunni ci stanno ricordando di una grandissima crisi umanitaria che sta avendo luogo a Gaza".

Dopo aver toccato diversi atenei svizzeri, le dimostrazioni pro Palestina raggiungeranno anche il Ticino. Gli autogestiti del SOA il Molino hanno infatti annunciato una manifestazione per domani all’USI per dire “stop al genocidio del popolo palestinese”. “Abbiamo avuto notizia di un evento che avrà luogo qui nei giardini del campus ovest”, conferma ai microfoni di Ticinonews la rettrice dell’università Luisa Lambertini. “Non è organizzato dalle nostre associazioni studentesche, bensì da gruppi esterni, che non hanno quindi chiesto il nostro permesso”. Sul tema “già la settimana scorsa, come rettorato, ci siamo trovati e abbiamo messo a punto un programma in caso di proteste studentesche o di occupazione, che abbiamo anche condiviso con i colleghi della SUPSI”. Un programma “che siamo pronti a seguire se ci dovesse essere una situazione di questo tipo”.

"L'università deve accogliere il confronto"

E in merito alla possibilità di intraprendere un dialogo con eventuali studenti manifestanti, secondo Lambertini “le proteste degli alunni sono, in un certo senso, da capire. I ragazzi ci stanno ricordando di una grandissima crisi umanitaria che sta avendo luogo a Gaza, e noi come università dobbiamo essere il luogo dove il discorso e il confronto su queste tematiche deve venire accolto: siamo pronti ad essere sempre il luogo per discutere e per fare una de-escalation, evitando una polarizzazione”.

"Essere comunque pronti al peggio"

Visto ciò che è successo, ad esempio, a Ginevra, vi sono preoccupazioni relative alla sicurezza? “Speriamo di no. Abbiamo un piano che prevede, nel caso in cui la situazione abbia un’escalation, di far intervenire le forze dell’ordine. Sarebbe un peccato. Io credo che quando gli agenti entrano in un campus universitario è un po’ una sconfitta per tutti, ma bisogna, giustamente, essere pronti al peggio”, conclude Lambertini.

L'intervista completa alla rettrice:

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