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Presunte firme false, Stojanovic: "Occorre una migliore regolamentazione"
Redazione
8 giorni fa
Il politologo commenta lo scandalo delle possibili frodi nella raccolta di sottoscrizioni di iniziative popolari. "È necessario sanzionare gli abusi".

Sta scuotendo il mondo politico svizzero (e non solo) la notizia che la procura federale sta indagando su possibili frodi nelle raccolte firme relative alle iniziative popolari. Il sospetto è che sottoscrizioni siano state falsificate da parte di società pagate per svolgere questo compito. Ticinonews ha commentato la vicenda assieme al politologo Nenad Stojanovic. "Sicuramente occorre una migliore regolamentazione - afferma Stojanovic -. "Certo non è bello che ci sia gente pagata per raccogliere le firme, perché idealmente dovrebbero essere persone che credono nella causa e lo fanno gratuitamente. Tuttavia, nella realtà è difficile anche per le organizzazioni importanti raccogliere le adesioni necessarie". Il politologo si sofferma poi su un altro aspetto: "È grave quando la protezione dei dati non garantita e firmando un foglio non si sa cosa succede con quel foglio. Sembra infatti che alcune di queste ditte abbiano copiato firme raccolte per un determinato referendum e le abbiano utilizzare per un altro, o che se le siano addirittura inventate". 

"Non mettiamo in discussione le istituzioni democratiche"

C’è chi parla di un vero e proprio attacco alla democrazia, ma per Stojanovic “non bisogna esagerare. In Svizzera abbiamo la fortuna di avere un livello di fiducia nelle istituzioni molto alto. Sicuramente episodi come questi sono negativi e vanno sanzionati, ma non dobbiamo mettere in discussione l’insieme delle istituzioni democratiche”.

La digitalizzazione come supporto

Secondo Stojanovic, è necessario sanzionare gli abusi e regolamentare meglio le pratiche nella raccolta firme. "Con tutti i mezzi che abbiamo a disposizione a livello di digitalizzazione, si potrebbe prevedere un sistema dove ogni cittadino riceve un codice su un'app, che cambia per ogni referendum". In questo modo, se una persona viene fermata per strada e le viene chiesto di firmare "può farlo e le cancellerie comunali, in seguito, verificheranno, perché conosceranno i codici dei domiciliati nel comune". Questa prassi "eviterebbe tutta una serie di problemi che riscontriamo oggi".