La recente predazione del lupo avvenuta ad Artore, vicino alla città di Bellinzona, ha portato il tema nuovamente al centro dell'attenzione. Se per questo caso sono state adottate rapidamente misure concrete, come ronde di guardiacaccia, tiri di dissuasione e persino un ordine di abbattimento da parte del Consiglio di Stato, i comuni delle Valli si sentono trascurati. I Municipi di Bosco Gurin, Campo Vallemaggia, Cerentino e Linescio hanno espresso il loro disappunto in una lettera indirizzata al Consiglio di Stato e anche ai media, sottolineando l'urgenza di affrontare il problema del lupo con azioni concrete.

"Da diversi anni segnaliamo il problema del lupo sia per gli agricoltori, contadini, popolazione residente e non da ultimo turisti. Ma abbiamo ricevuto solo bla bla senza nessuna misura concreta a tutela di tutte le reltà coinvolte", si legge nella missiva. "Ora accade che il lupo si manifesti nelle vicinanze di una città e magicamente, nel giro di pochissimi giorni, vengono prese misure concrete a dispetto del "non si può"". A tal proposito i quattro comuni ricordano che solo pochi giorni prima al caso di Bellinzona è avvenuta una predazione ben più "sanguinosa", ma della quale "nessun media, sia esso tradizionale od online, ha riportato nei propri servizi". Una disparità di trattamento che ha generato un senso di frustrazione tra i comuni montani: "Viene spontaneo chiedersi se i cittadini della Val Rovana, come anche delle altre Valli che hanno lo stesso problema, siano cittadini di serie B", sottolineano nella lettera. I quattro comuni chiedono dunque che il problema venga affrontato concretamente e di petto, senza più tergiversare: "Per questo ci aspettiamo, anche per la Val Rovana e tutte le Valli ticinese, soluzioni in tempi brevi per arginare il problema lupo".