Ticino
MPS contro Gobbi: “Gestione illegale dei permessi”
Foto CdT/Gabriele Putzu
Foto CdT/Gabriele Putzu
Marco Jäggli
4 anni fa
Il gruppo MPS-Pop-Indipendenti attacca le affermazioni del Presidente del Consiglio di Stato nella recente puntata di Falò, in merito alla concessione dei rinnovi per i permessi di soggiorno

Stanno facendo discutere le affermazioni di Norman Gobbi durante la puntata di Falò del 3 settembre. Dopo le dichiarazioni del PS, che aveva definito una “caccia alle streghe” la politica del Dipartimento dell’Istituzioni nella concessione dei rinnovi dei permessi di soggiorno, ora il gruppo MPS-Pop-Indipendenti ha presentato un’interpellanza al Consiglio di Stato in merito, accusando il dipartimento di praticare una politica illegale. Secondo il Movimento infatti, dalla puntata “è emerso, in maniera chiara e inequivocabile, come la sezione della migrazione gestisca in maniera illegale la politica dei permessi. Vittime di questa modalità di agire centinaia di persone che si vedono negare o revocare, senza nessuna base legale, il proprio permesso. Una situazione che ha portato ad un aumento importante dei ricorsi (290 nel 2012, 557 nel 2019) e, soprattutto, di quelli accolti in seconda istanza”.

Interpellato per l’alta percentuale di annullamenti di decisioni dell’ufficio ricorsi del Consiglio di Stato da parte del Tribunale Amministrativo Cantonale, scrive l’MPS, “il consigliere di stato Norman Gobbi, dopo aver minimizzato numeri e situazione, ha affermato che ‘adeguerà la prassi alla giurisprudenza (ammettendo quindi di aver agito nell’illegalità, scrive l’MPS) anche se questo gli fa ribollire le busecca’ e, non contento, ha dichiarato che la legge sul rilascio dei permessi non gli piace e che quindi la applica nel modo più restrittivo possibile (leggi illegale)”.

Secondo l’MPS inoltre, “incalzato dal giornalista sul fatto che appare comunque strano che il Tribunale amministrativo abbia dovuto smentire così tante decisioni prese dall’Ufficio ricorsi del Consiglio di stato e abbia bacchettato più volte lo stesso per non aver tenuto conto della giurisprudenza, Gobbi ha dichiarato che ‘si tratta di una scelta politica, il Consiglio di stato in sede di ricorso in prima istanza ha sempre tutelato le decisioni del ufficio delle migrazioni per una chiara scelta politica, proprio perché l’ambito della sicurezza pubblica è uno di quei pochi ambiti che permette all’autorità cantonale di non concedere permessi di dimora e di lavoro sul proprio territorio, questa era una chiara volontà, poi ne abbiamo discusso e le prassi si sono allineate alla giurisprudenza andando contro alla scelta politica proprio perché nemmeno al consiglio di stato piace perdere contro il Tram anche se questo, lo ripeto, fa ribollire le busecca’.”

“Al di là dei problemi intestinali del consigliere di Stato Gobbi”, scrivono infine i firmatari del gruppo di sinistra, “queste affermazioni portano a credere che il Consiglio di stato condivida e sostenga politicamente, sulla base di una scelta collegiale, una modalità di agire illegale e contraria alla giurisprudenza come scelta politica collegiale”.

© Ticinonews.ch - Riproduzione riservata