Ticino
PFAS nell’ambiente: in Ticino "contaminazione diffusa"
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Redazione
2 giorni fa
Pubblicato il primo rapporto cantonale riguardo alla presenza di PFAS nell'ambiente. Riscontrati residui nelle acque, nel suolo e nei pesci.

È stato pubblicato oggi il primo rapporto sulla presenza di PFAS (sostanze per- e polifluoroalchiliche) nell’ambiente in Ticino. Lo studio - realizzato dalla Sezione della protezione dell’aria, dell’acqua e del suolo (SPAAS) insieme al Laboratorio cantonale (LC) - fornisce una panoramica sulla contaminazione di acque, suolo, fauna ittica e percolato di discarica. Il rapporto evidenzia una "contaminazione diffusa", con alcuni casi puntuali problematici.

Cosa sono i PFAS

I PFAS sono composti chimici usati da decenni nell’industria difficilmente degradabili. A causa della loro persistenza, queste sostanze si possono accumulare nell’ambiente, nelle derrate alimentari e nell’essere umano. Alcuni composti appartenenti alla famiglia dei PFAS sono noti per aumentare il rischio, sul lungo termine, dell’insorgere di determinate problematiche sanitarie. Più in generale, le conoscenze tossicologiche ed ecotossicologiche sono in continua evoluzione.

Cosa dice il rapporto

I risultati delle analisi rispecchiano quanto emerso in altre regioni della Svizzera, sottolinea il DT in una nota odierna. "Il rapporto evidenzia una contaminazione ubiquitaria e diffusa di PFAS, così come situazioni puntuali problematiche". Tra questi figurano il noto inquinamento della falda che alimenta il pozzo Prà Tiro a Chiasso, e l'inquinamento dovuto al dilavamento di PFBA da materiali di costruzione della galleria di base ferroviaria del Ceneri. È stata inoltre riscontrata la presenza di residui elevati in alcuni suoli agricoli, legati con tutta probabilità all’uso passato di fanghi di depurazione quali concimi. Le derrate alimentari prodotte su questi terreni risultano però conformi alla legislazione.

I pesci nei laghi Ceresio e Verbano

Nei laghi Ceresio e Verbano si sono rilevati accumuli di PFAS nei pesci, con concentrazioni variabili in funzione della specie ittica e degli habitat. Da quanto si evince dal rapporto il composto predominante è risultato essere il PFOS, riscontrato a concentrazioni variabili da 1.5 μg/kg a 65 μg/kg in tutti i campioni analizzati. In entrambi i laghi il pesce persico risulta essere la specie con tenore di PFOS più alto. I dati mostrano, in generale e in parte, dei residui che ne potrebbero limitare l'immissione sul mercato ma sono "da interpretare con cautela in quanto sono limitati a un anno e a pochi campioni e richiedono ulteriori approfondimenti". I dati raccolti nel rapporto potranno tuttavia essere utilizzati, in caso di immissione sul mercato, per identificare le specie per le quali sono ipotizzabili delle criticità circa il rispetto dei limiti dell'Ordinanza sui contaminanti.

Il monitoraggio prosegue

Il monitoraggio, avviato nel 2020, proseguirà e si inserirà nelle campagne nazionali coordinate dalla Confederazione. L’obiettivo è costruire un quadro più preciso dell’inquinamento da PFAS in Svizzera e definire eventuali misure normative o operative. A livello federale sono già stati recentemente introdotti dei valori massimi per l’immissione sul mercato di diverse derrate alimentari di origine animale e l’Ufficio federale dell’ambiente sta lavorando per definire il quadro giuridico applicabile nell’ambito della protezione delle acque e dell’ambiente in generale.