Cantonali 2023
“Pensiamo di avere buone speranze”
Redazione
un anno fa
Isabelle De Luca, candidata al Consiglio di Stato per Helvetica Ticino, esprime le sue considerazioni in vista dell’imminente appuntamento elettorale. “Il consenso popolare che abbiano ottenuto ci dà forza”.

Quinto appuntamento di avvicinamento alle elezioni cantonali del 2 aprile. Questa volta è toccato a Isabelle De Luca, candidata al Consiglio di Stato per Helvetica Ticino sulla lista numero 8, rispondere alle domande di Ticinonews.

Helvetica Ticino, per chi non vi conosce ancora bene, ci dice tre punti chiave del vostro movimento?

“È molto facile: libertà, verità, e neutralità. Si traducono in salvaguardia dei diritti costituzionali e naturali, nel ricercare la verità nelle informazioni, nella comunicazione e soprattutto nella libertà di espressione. E la neutralità perché è importante poterla garantire, soprattutto se miriamo a uno stato di pace”.

In occasione della vostra presentazione avete detto che non vi riconoscete nei partiti. “Non siamo né di destra né di sinistra”. Quindi dove vi posizionate?

“Diciamo che ci posizioniamo trasversalmente. I nostri temi, come quelli dei valori tradizionali e dei diritti costituzionali, non hanno infatti nessun colore e, soprattutto, quando vogliamo incentrarci sul bene dell’essere umano e sul servire le sue esigenze come cittadino, ecco che non abbiamo bisogno di colorarci”.

Come mai ha deciso di candidarsi?

“In realtà io sto già facendo un po’ di attività “civica”. La politica dovrebbe far parte degli interessi di ogni cittadino responsabile. Per cui, anche se non ci si candida, ci si dovrebbe sempre attivare per la collettività. Personalmente mi sto impegnando un po’ in politica apartitica anche nel mio Comune, Capriasca. Mi sono ritrovata senza partito; con tutto ciò che è successo negli ultimi tre anni, non mi sono più sentita rappresentata e così ho deciso, insieme ad altre persone, di attivarmi seguendo il consiglio di Ghandi: “Sii tu il cambiamento che vuoi vedere nel mondo”.

Werner Nussbaumer e Roberto Ostinelli hanno sempre avuto posizioni molto diverse da quella che si ritiene l’ufficialità in campo medico. La loro linea è condivisa da tutti gli aderenti al vostro movimento?

“Penso di sì, io non conosco proprio tutti i candidati, anche perché il movimento politico è appena nato. Posso dire che per quanto mi riguarda e per quanto concerne le persone candidate con me, noi condividiamo appieno e siamo anche contenti che ci siano dei medici che hanno saputo divergere un po’ da tutta la questione protocolli”.

Cosa risponde a chi vi etichetta come Novax o complottisti?

“Ci faccio una risata. Le etichette servono a dividere la società, quindi è più facile con un’etichetta vedere un altro come un possibile nemico e cercare una disunione che ci impedisce di essere forti di fronte a uno Stato che non sempre fa l’interesse del cittadino”.

Chiamarvi Novax però non era sbagliato: voi eravate contro i vaccini

“Non siamo tutti della stessa idea. Io ho sempre cercato di curare i miei figli e me stessa in modo naturale con l’omeopatia e l’omeopatia non va di pari passo con tutta quella che è la campagna vaccinale”.

Superamento dei livelli alle scuole medie. È favorevole?

“La questione dei livelli va sicuramente gestita a favore di un accompagnamento che rispetti lo sviluppo naturale, educativo e formativo del singolo bambino. Ma non per questo deve giocare al ribasso, diciamo così, nella qualità della formazione”.

Alle elezioni cantonali il vero banco di prova per voi sarà il parlamento. Quanti esponenti credete di riuscire a portare a Bellinzona?

“L’obiettivo è di entrare e dal consenso popolare che abbiamo ottenuto e che ci dà forza e ci ha anche incoraggiato a mettere in piedi questo nuovo movimento politico, pensiamo di avere buone speranze”.

L'intervista completa andata in onda ieri sera:

 

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