Ticino
Pane nella spazzatura, ma nessuno lo vuole: come fare?
Pane nella spazzatura, ma nessuno lo vuole: come fare?
Pane nella spazzatura, ma nessuno lo vuole: come fare?
Redazione
8 anni fa
Ha fatto scalpore la foto del pane buttato nei rifiuti dai dipendenti di un supermercato. Ma la soluzione non è scontata

"La mia povera nonna che ha vissuto la guerra e la miseria mi ha insegnato che buttare il pane è un peccato mortale"."Una vergogna anche perché da tempo ci sono associazioni tipo Tavolino Magico!""Ma poi qualcuno è andato a recuperarlo il pane o è ancora lì che giace nei cassonetti?""Buttare il cibo è una vergogna!"

Sono solo alcuni dei commenti dei lettori, dopo l'articolo di Ticinonews in cui si mostra la foto, scattata da un utente Facebook, del pane buttato nei rifiuti da un supermercato del Locarnese. Per saperne di più vedi articoli correlati. 

In attesa delle motivazioni del gerente, che ci ha promesso una risposta a breve (speriamo, ndr), abbiamo cercato di capire se "dare tutto a chi ne ha davvero bisogno", non sia solo la risposta più elementare ma anche la più efficace. Scoprendo che la soluzione non è così scontata.

I volontari che si occupano delle mense per i più bisognosi infatti spiegano che l'offerta, specialmente per il pane, supera spesso la domanda. E che alcune associazioni, come il Tavolino Magico, abbiano già convenzioni con i grandi distributori per avere il pane avanzato. Anche Fra Martino Dotta conferma che il Centro Bethlehem da lui coordinato riceve pane fresco a sufficienza da offrire ai suoi ospiti. Dello stesso avviso Don Feliciani, che per la sua mensa sociale ha già la fornitura di pane anche se "lo spreco visto nella foto rappresenta un po' la contraddizione di questo mondo. Possibile che non si possa ad esempio congelarlo per darlo alle case anziani?".

Appunto, possibile che non ci sia un'altra soluzione?"Ma siamo già attivi da tempo per ridurre al minimo lo spreso - spiega Luca Corti, responsabile comunicazione di Migros Ticino - Poniamo grande attenzione al non sprecare gli alimenti: partendo innanzitutto da ordinare i quantitativi che poi vengono effettivamente acquistati dai consumatori, per diminuire le rimanenze. Quello che rimane viene poi dato al Tavolino Magico e ai contadini, che lo utilizzano come mangime. Per quanto riguarda frutta e vegetali si produce biogas organico o lo si utilizza per il compostaggio. Soltanto una minima parte, parliamo dello 0,1%, finisce nell'inceneritore"

"Quello che abbiamo visto nella foto non rappresenta il buonsenso utilizzato dalla stragrande maggioranza dei distributori in Ticino. E indispettisce anche noi", conclude Corti.

C'è anche chi propone un'idea alternativa: "Perché non proporre in Ticino il progetto del “frigorifero per tutti”? - propone Sabina Dellasanta di Vegan for Love - Si tratta di un gruppo di volontari che giornalmente raccolgono pane, frutta, verdura e tanti altri alimenti che non possono più essere venduti per essere messi a disposizione di chi vuole.  Basta mandare un sms al responsabile del progetto e si riceve un codice per aprire il frigorifero. C'è in tantissime città della Svizzera interna e il frigorifero è giornalmente strapieno... e regolarmente svuotato!"

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