
Prima del problema della siccità, la scorsa estate c’è stato quello delle alluvioni. Ricordiamo infatti quanto successo lo scorso sette agosto, quando il Bellinzonese ha dovuto fare i conti con una violenta ondata di maltempo che portò alla distruzione di una vasca di contenimento a Lumino e allo sfollamento di quaranta famiglie. Per evitare il ripresentarsi di una simile situazione il municipio ha deciso di ricorrere ai ripari, che sono stati spiegati dal sindaco di Lumino Nicolò Parente ai microfoni di Ticinonews.
Opere di premunizione da pericoli naturali
“Non vogliamo più vivere queste tragedie o sfiorate tragedie, ed è per questo motivo che il Municipio ha messo come priorità le opere di premunizione da pericoli naturali per la legislatura 2021-2024” ha spiegato Parente. Una decisione importante quindi, frutto della devastante alluvione che si è abbattuta, come anticipato, su Lumino il 7 agosto scorso, con l’acqua e il fango che raggiunsero persino Castione. Immagini che sono tuttora ben vive nella memoria di Parente, del Municipio e di tutta la popolazione, anche perché eventi simili si sono registrati una volta ogni 100 anni. La scorsa estate 40 abitazioni vennero evacuate e tutt’oggi una famiglia non è ancora rientrata a casa. Solo pochi mesi dopo è stata presentata la richiesta di un credito di 750mila franchi per lo studio e la progettazione di opere di difesa dai pericoli alluvionali.
Priorità alla vasca di contenimento
Rifare la vasca Valentra (distrutta lo scorso agosto) rientra fra le priorità del Municipio, spiega Parente, aggiungendo che era necessario “dare sicurezza ad un comparto comunale. Per il futuro, queste 20 opere che abbiamo individuato in corrispondenza a 20 deficit andremo poi a discuterli facendo patire la progettazione di massima”. Questo progetto corrisponde all’oggetto del messaggio che verrà sottoposto al Consiglio Comunale, che verranno anche discussi con il Cantone, attualmente al lavoro per aggiornare le zone di pericolo, ha spiegato Parente. L’aggiornamento in questione è previsto per fine giugno. Quello che viene da chiedersi è come mai un comune di 1700 abitanti non abbia voluto attendere il Cantone ma ha deciso di anticipare le cose.
“Il tempo non ci avverte”
La risposta è solo una: “la natura non ci concede il tempo e non ci avverte” dice Parente spiegando che “noi vogliamo guadagnare quanto più tempo possibile per fare ciò che è nella nostra possibilità con gli esperti del comune per poi confrontarci, come già avvenuto, con il Cantone per cercare soluzioni e individuare i giusti interventi e in che modo fare i 20 interventi da noi individuato”.
7 milioni di investimenti
Da stime fatta dal comune si parla di circa 7 milioni, a cui andranno dedotti i sussidi, per opere da realizzare da qui al 2026. Il Consiglio comunale si esprimerà sul credito di progettazione il 25 aprile. Ci sarà anche un secondo messaggio, per l’aggiornamento del piano d’emergenza comunale. Il 7 agosto il Comune e gli enti di primo intervento, reagirono con tempestività, oggi si vuole anticipare maggiormente i pericoli, come spiegato dal vicesindaco Alessandro Spano: “il lavoro sul campo, l’esperienza sul terreno, ci ha dato degli insegnamenti che in parte sono confluiti nella roadmap, questo masterplan molto importante per il comune e in parte sono confluiti in questo secondo messaggio per il monitoraggio e la prontezza del comune”. Il tutto si traduce nell’implementazione di sistemi di videosorveglianza con telecamere installate nei punti più delicati “per monitorare ad esempio la situazione delle vasche così come un radar meteo che ci aiuta nella previsione del maltempo con lo scopo di monitorare, prevedere e giocare d’anticipo per poi intevenire in maniera rapida e con più efficienza”, conclude Spano.
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