
La decisione presa mercoledì sera dal Gran Consiglio di bocciare la sperimentazione per il superamento dei livelli in terza media continua a far discutere. Dopo le prese di posizione di ieri dei partiti di sinistra, oggi tocca all’Udc Ticino far sentire la propria voce.
“Non ci stiamo a farci mettere nel sacco dei cattivi e dei qualunquisti che non hanno idee proprie”, si legge in un comunicato. “Da sempre l’Udc ritiene che la scuola sia un tema troppo importante per lasciarlo nelle mani esclusive del Decs e di chi pensa che l’educazione e l’istruzione siano solo materia per gli esperti”. Grazie al voto compatto di UDC, Lega, PLR e MPS, “abbiamo evitato alla scuola ticinese qualcosa che in questo momento non meritava: il caos organizzativo e la spaccatura per un esperimento assolutamente non maturo e osteggiato o criticato in gran parte da chi la scuola la fa e la conosce: docenti, direttori ed esperti”. Il dibattito parlamentare di mercoledì “ha permesso di evidenziare le enormi “stranezze e perplessità” di ciò che si voleva sperimentare, sia nei metodi sia nei contenuti. A margine rileviamo poco elegante il modo di esprimersi, di distribuire colpe e di enfatizzare le posizioni dei contrari, da parte del Direttore del Decs durante i lavori parlamentari e nel dopo voto. Fossimo nello sport diremmo: un pessimo perdente”.
Le proposte
Ciò che preme sottolineare all’Udc è “di essere stato il partito più attivo sul tema della scuola da diversi anni, inserendolo perfino nel programma per questa legislatura. Tra le altre cose, il referendum vinto contro la ‘Scuola che verrà’ era una misura più che concreta per salvare la scuola ticinese da una deriva verso il basso, e il popolo l’ha capita”. A più riprese, dal 2012 a oggi, “esponenti del nostro partito e il gruppo stesso hanno presentato delle proposte concrete e formali per migliorare la scuola ticinese. Tutte proposte che vanno nella direzione di una vera riforma scolastica e in opposizione alla rivoluzione sociale progettata con la SCV. Si può essere d’accordo oppure no, ma non si può affermare che all’orizzonte non ci sia nulla e che nessuno abbia alternative a quello che il Decs stava cucinando in questi 11 anni”.
“Non siamo responsabili del tempo perso”
“Dispiace sinceramente che si siano persi altri dieci anni sulla riforma scolastica, ma non accettiamo che la colpa sia scaricata genericamente su coloro che si sono opposti con un lavoro serio, con una fatica enorme e con pochi numeri alla volontà di chi non ha mai voluto ascoltare, intervenire, collaborare per trovare alternative e compromessi al suo progetto ideologico. Un progetto già sperimentato e risultato fallimentare altrove”. Oggi “ribadiamo di nuovo tutta la nostra disponibilità per ripartire e per collaborare a una riforma vera, con chi avrà interesse a valutare le nostre proposte formali e a condividere l’enorme conoscenza cumulata che cittadini e persone della scuola ci hanno trasmesso in questi lunghi anni. Siamo certi che la scuola ticinese riceverà il meritato sostegno e che dopo queste difficoltà, potrà iniziare un cammino di successo”.
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