Ticino
Livelli, volano stracci nella sinistra
Immagine CdT/Zocchetti
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Lara Sargenti
3 anni fa
Socialisti e comunisti si scagliano contro l’MPS per aver votato contro la sperimentazione proposta dal DECS. Sirica: “Un calcolo politico per colpire Bertoli”. La replica dell’MPS: “È tipico di chi perde accusare gli altri”

Per soli due voti di scarto, la sperimentazione proposta dal DECS per il superamento dei livelli A e B in terza media non è passata ieri in Gran Consiglio. Decisivi sono stati i tre voti dell’MPS, che si è schierato contro il progetto. Un voto che ha diviso la sinistra, con socialisti e comunisti che non le mandano a dire al movimento di Matteo Pronzini.

Sirica: “Un calcolo politico per colpire Bertoli”
“La cosa forse più vergognosa è che chi si dice ‘di sinistra’, l’MPS, che dovrebbe lottare per una scuola più inclusiva ed egualitaria, ha permesso alla destra di vincere”, ha tuonato Fabrizio Sirica, co-presidente del PS, sul suo profilo Facebook. La sperimentazione, ha ribadito Sirica ai microfoni di Ticinonews, è un passo che “il mondo della sinistra doveva cogliere a braccia aperte, anche con critiche e proponendo dei correttivi. Ma boicottarlo in questa maniera no”. Per Sirica quello andato in scena ieri in Gran Consiglio è stato un calcolo politico “unicamente per colpire Manuele Bertoli e il DECS”: “ Se Bertoli ha le spalle larghe, questo non va bene per gli allievi e il mondo scolastico. Si può ammettere che Bertoli ha delle responsabilità, ha voluto l’implementazione della sperimentazione, ma ha cercato di andare incontro alle richieste. Il PPD, per esempio, era critico e ha avanzato una serie di richieste che se implementate, avrebbero garantito l’appoggio del partito. Richieste che sono state ascoltate e accolte. Quindi sono contrario alla narrazione per cui Bertoli non ascolta nessuno e va avanti per la sua strada”.

Bordate anche dai comunisti
Anche altri esponenti di sinistra se la sono presa con l’MPS. “Una vera porcheria!”, ha sottolineato Massimiliano Ay, segretario del partito comunista. “Gli ultra-rivoluzionari (ma in realtà anti-comunisti) di MPS uniti alla destra liberista (ma la destra almeno è coerente) affossano la sperimentazione per l’abolizione dei livelli alle scuole medie”, scrive Ay. “La loro è una decisione gravissima: hanno consolidato la selezione di classe contro i figli dei lavoratori e degli immigrati. Tante lotte studentesche per democratizzare la scuola mandate in fumo e una riforma coraggiosa bloccata per chissà quanti anni ancora”.

Critici ForumAlternativo e SISA
Anche per il ForumAlternativo si è trattato di un’occasione persa: “Per una volta che dal DECS arrivano proposte concrete per rendere la scuola più democratica ed egualitaria, vederle silurate dal Gran Consiglio fa proprio male”, scrive il movimento. La delusione, viene aggiunto, non è tanto per la posizione del PLR, “sempre più filo-UDC”, né per il polo Lega-Udc, “coerenti con sé stessi”. La delusione è per il voto “determinante dei tre granconsiglieri MPS che ha consentito la vittoria della destra inegualitaria su un tema tanto importante”. Parole dure sono giunte anche dal Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA): “Non solo si è persa un’occasione importante per poter democratizzare la scuola media, ma a contribuire alla disfatta di questo importantissimo passo per l’istruzione pubblica non troviamo solo i soliti noti partiti borghesi e manifestamente classisti, ma anche coloro che, almeno a parole, si professano come difensori degli ultimi: il Movimento per il “Socialismo”, scrive il sindacato in una nota.

La replica dell’MPS
“È tipico di chi perde accusare gli altri”, replica la deputata Angelica Lepori (MPS) ai microfoni di Ticinonews. “Mi sembra di averlo spiegato bene in aula: la nostra posizione non è a favore di una scuola elitaria. Sui nostri tavoli è arrivata una proposta di sperimentazione, la cui discussione nelle scuole ha mostrato tutta una serie di criticità. Il Dipartimento ha voluto, in maniera un po’ ostinata, andare avanti, puntando sul fatto che si dovesse implementare subito. Forse, se avesse il DECS ascoltato le istanze che venivano dalla scuola, aprendo realmente un dibattito con chi concretamente poi avrebbe dovuto mettere in pratica la sperimentazione, non sarebbe arrivato a questa soluzione”. Per Lepori, ha concluso, c’è un problema di gestione in seno al Dipartimento “verticistico e anti-democratico”.

Il confronto acceso a Ticinonews tra Angelica Lepori Sergi e Fabrizio Sirica

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