
Si è tenuto questo sabato a Bellinzona un presidio contro la guerra contro la Russia organizzato dalla Gioventù Comunista in collaborazione con il Partito Comunista, il Partito Operaio e Popolare, il Movimento Svizzero per la Pace ed il Sindacato Indipendente degli Studenti e Apprendisti (SISA). Questo presidio, ben partecipato, è stato indetto in seguito alla crescente tensione sul confine russo in Ucraina.
Le organizzazioni presenti al presidio hanno voluto ribadire che a scatenare le attuali tensioni “non è stata la Russia, bensì la NATO, che da anni si espande sempre di più verso l’Oriente”, violando così gli equilibri geopolitici. L’Ucraina, in seguito al colpo di stato di “matrice europeista e neofascista del 2014”, viene sfruttata dagli Stati Uniti d’America per fomentare il conflitto e promuovere così i propri interessi economici e politici. In tutto ciò, - sostengono - “i media occidentali “continuano a farci credere che la Russia sia un nemico pericoloso e violento, nascondendo così i reali colpevoli di questa situazione: l’imperialismo atlantico, che sta declinando a vantaggio di un mondo multipolare”.
Il presidio è dunque stato l’occasione “per ribadire dei concetti fondamentali, come la necessità di mobilitarsi in modo massiccio e unitario per la pace e contro la NATO, ma anche l’importanza di lottare per una Svizzera realmente sovrana e neutrale, non sottomessa dunque ai dettami di NATO e UE. Soltanto così, infatti, ci si potrà rendere promotori di un mondo realmente multipolare e di pace”, sottolineano.
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