
La decisione del Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio di non dipingere più di nero il viso dei volontari che sfilano nel ruolo dei “Mori” (fanno parte della corte orientale di Erode Antipa) continua ad alimentare la discussione che dalla scorsa settimana anima i media. Proprio ieri, lunedì, il Consiglio di Fondazione ha spiegato che la scelta tiene conto di una “necessaria volontà d’inclusione e di rispetto” e che non ci vogliono essere delle discriminazioni.
L'interrogazione al Governo
Una spiegazione che non lascia del tutto soddisfatto Stefano Tonini, granconsigliere per la Lega dei ticinesi, che oggi ha inoltrato sul tema un’interrogazione al Consiglio di Stato: “A mio modo di vedere si potrebbe snaturare quelle che sono la storia e le tradizioni di un territorio che ama questo evento indipendentemente dai mori”, scrive il deputato. Tenendo conto del rapporto tra l’Esecutivo ticinese e la Commissione Svizzera dell’Unesco, Tonini ha posto le seguenti domande ai consiglieri di Stato:
1. Il Governo è a conoscenza di pressioni/imposizioni/suggerimenti da parte dell’UNESCO per togliere il “blackface” dalle processioni storiche di Mendrisio?
2. Il Governo condivide l’opinione della grande maggioranza dei cittadini che non individua alcuna forma di razzismo o altro nel vedere sfilare persone con il viso dipinto di nero e questo in ragione della tradizione che viene tramandata da secoli?
3. Il Governo non ritiene che vi siano altre iniziative ben più importanti per affrontare e sradicare il fenomeno del razzismo e che con tale decisione si spinga a una controreazione ancora più dannosa ai fini del discorso contro il razzismo?