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Mozione ed interrogazione per facilitare il processo di indennizzo
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Federico Marino
un anno fa
La Granconsigliera UDC Roberta Soldati ha presentato ritiene che il processo di indennizzo degli allevatori in casi di predazione vada facilitato e reso più trasparente.

Il tema della presenza del lupo nei nostri boschi non cessa di far discutere. La democentrista Roberta Soldati ha presentato un'interrogazione e una mozione legate a questo tema, in particolare per quanto concerne l'indennizzo a cui hanno diritto gli allevatori in caso di predazione.

Nella mozione si spiega come in caso di predazione vengono condotte due tipi di verifiche: una da parte del guardiacaccia, e una da parte di un funzionario dell'Ufficio della consulenza agricola. Secondo Soldati e cofirmatari, "In virtù del diritto di essere sentito il richiedente deve poter avere accesso seduta stante ad entrambi i rapporti, per cui anche a quello dell’Ufficio della consulenza agricola ed avere la possibilità di formulare delle osservazioni, così come sancito per il rapporto redatto dall’Ufficio della caccia e della pesca." Ciò è valido anche per i risultati delle relative analisi del Dna. Per quanto riguarda i ricorsi alle decisioni dell'Ufficio caccia e pesca, il regolamento attuale prevede un periodo utile di 30 giorni; la mozione chiede che questo periodo sia ridotto a 15 giorni, e che la procedura di reclamo sia gratuita. Infine, con la sua mozione Soldati chiede che venga pubblicato sul sito dell'Ufficio caccia e pesca un opuscolo contente le informazioni e l'iter procedurale da seguire in caso di predazione, così come tutti i formulari relativi e i risultati della ricerca sulla proteggibilità degli alpeggi. La mozione è firmata da Roberta Soldati, Giovanni Berardi, Fabio Scnhellmann e Tiziano Galeazzi. 

Per quanto riguarda l'interrogazione, chiede che "il diritto di essere sentito nella procedura di indennizzo per predazioni causate dal lupo" sia "applicato senza indugio". In effetti, secondo Soldati, sebbene nel Regolamento di applicazione della legge sulla caccia e la protezione dei mammiferi e uccelli selvaggi sia indicato che "Il richiedente riceve seduta stante copia dell’esito dell’accertamento eseguito con possibilità di formulare osservazioni all’Ufficio della caccia e della pesca nel termine di 5 giorni”, "la possibilità di presentare osservazioni è stata relegata in sede ricorsale". Inoltre, "seppur non codificato a livello normativo, sembrerebbe che l’allevatore non riceva nemmeno il rapporto allestito dal funzionario dell’Ufficio della consulenza agricola". Si chiede in seguito che, in vista della prossima stagione, gli allevatori possano fare capo "a norme chiare, che vengono applicate". 

Per questi motivi dunque l'interrogazione chiede se corrisponde al vero che in caso di predazioni delle greggi da parte del lupo, a partire dal 1. gennaio 2023, il guardiacaccia consegnerà seduta stante all’allevatore la copia del rapporto di accertamento, con la possibilità da parte di quest’ultimo di poter formulare le proprie osservazioni entro 5 giorni? L'interrogazione è firmata dagli stessi Roberta Soldati, Giovanni Berardi, Fabio Schnellmann e Tiziano Galeazzi.