
"Per il bene delle nostre manifestazioni abbiamo deciso di sospendere questa decisione e discuterne in autunno". Il riferimento di Gabriele Ponti, presidente della Fondazione delle Processioni storiche di Mendrisio, è alla polemica sui mori, ovvero quelle persone di pelle chiara con il volto dipinto di nero che partecipano alla sfilata del giovedì Santo. Per questi otto figuranti il Consiglio di Fondazione aveva inizialmente deciso di non pitturare la faccia, ma in un secondo tempo ha fatto un parziale dietrofront decidendo di non cambiare nulla per quest'edizione. Per il futuro, però, è ancora tutto aperto. "Non escludiamo nessuna possibilità, solo la discussione che avverrà dopo le Processioni ci mostrerà la strada che percorreremo", continua Ponti.
Le soluzioni alternative
"Per noi era fondamentale far passare il messaggio che il blackfacing non rappresenta un'attività che la Fondazione vorrebbe portare avanti. Il fatto di mettere una persone di pelle chiara senza il volto pitturato poteva rappresentare una soluzione, perché storicamente i mori hanno un ruolo che non è ben definito, non figurano nelle sacre scritture. Questa è una riflessione che dovremo fare tutti insieme per cercare di capire il ruolo che hanno nelle nostre processioni.
"C'è chi ha voluto cavalcare il tema per fini politici"
Durante la conferenza stampa di presentazione delle processioni storiche si è parlato di strumentalizzazione. "Indubbiamente", precisa Ponti, "c'è chi ha voluto cavalcare questo tema per meri fini politici". Qui il riferimento è alle prossime elezioni comunali che si terranno in aprile. "Le processioni sono aconfessionali, apolitiche e aperte a tutti. Non vogliamo essere strumentalizzati".